Se non è un’emergenza, poco ci manca. Anche il Comune di Cerva si aggiunge al lunghissimo elenco di paesi della presila catanzarese che denunciano i tanti disservizi dell’ufficio postale.
Anche qui, non per la prima volta, la gente è esasperata per le lunghe file e per altre inefficienze dell’Ente Poste che, in un lontano passato, era in queste latitudini, sinonimo di utilissimo servizio di pubblica utilità, ora è spesso accostato a parole che cancellano sorrisi e certezze: file, proteste, lamentele, diffide, ritardi, rinunce e denunce.
«Poste italiane deve rivedere la sua politica aziendale. Anche a Cerva, bisogna fare ore di fila anche per operazioni semplici. Sovente bisogna tornare più volte anche per una raccomandata e non abbiamo neppure un Postamat. Il nostro sindaco Fabrizio Rizzuti ha più volte sollecitato la problematica, ma il disservizio si ripresenta. Perché i sindaci non organizzano un protesta tutti insieme? Ci appelliamo alla Direzione centrale delle Poste di Catanzaro e anche di Roma: quando c’è, un ufficio deve funzionare bene – racconta un iracondo cittadino cervese, precisando che – anche a Petronà, Sersale e in altri paesi del catanzarese l’Ente Poste non brilla per organizzazione».
La vertenza Poste nella presila catanzarese somiglia sempre più a un fiume carsico: quando sembra scomparsa, riappare sistematicamente con l’ennesima coda di polemiche per le tante aspettative deluse della cittadinanza.
di Enzo Bubbo