di Giancarlo Caroleo –
Catanzaro – La Naca di Gagliano, a rappresentata nel Venerdì Santo di questo 2025, ha continuato a richiamare tantissime persone che vi hanno partecipato con attenzione e devozione. L’organizzazione e la messa in scena dell’intera manifestazione è stata curata dalla locale Confraternita del SS. Rosario, retta dal Commissario Gaetano Severino, secondo le direttive della Parrocchia, guidata da don Michele Fontana. L’antico borgo della città è stato coinvolto, tutto, in questa tradizionale e storica drammatizzazione, svoltasi a ridosso delle luturgie, in esterna, nel centro storico, e composta di più momenti, a partire dalla Cattura del Signore, iniziata con la Ricerca di Gesù da parte dei soldati romani – intorno alle ore 17,00 – seguita dal Processo e della sentenza di condanna a morte, dalla Processione di passione per le vie del quartiere, fino alla Crocifissione, che ha avuto luogo a partire dalla ore 21.00.
Ma manifestazione ha avuto, anche quest’anno, un grande positivo impatto: i figuranti, la solennità dell’evento, la partecipazione dei fedeli provenienti anche da fuori, la forte devozione di chi vi ha operato prestandosi senza riserve al fine di renderne possibile la realizzazione.
L’evento della Naca, per come viene vissuto e partecipato a Gagliano, assume in sé alta valenza, riuscendo a coniugare al meglio le fede me la pietà popolare, il rito religioso, la tradizione e l’arte della drammatizzazione.
Ogni momento della Naca è stato straordinario, pensato e realizzato in aderenza ai copioni storici delle sue fasi, filtrati e tradotti in un’oralità genuina, sentita e vissuta appieno.
Bravi, nel vero senso del termine, sono stati i tanti figuranti che vi hanno preso parte, tutti in costume, che hanno interpretato il ruolo degli Apostoli già durante l’Ultima cena del giorno precedente (celebrata nella Chiesa Matrice, che ha previsto anche il riproporsi della Lavanda dei piedi, a cui ha fatto seguito, nella notte, l’altra antica usanza della Tamburriata, che ha percorso le vie del borgo), così come il ruolo dei soldati romani con il loro Centurione, della corte del Processo di condanna con Ponzio Pilato, del Popolo che ha gridato A morte, delle Pie donne, dei due Ladroni, della carismatica figura di Gesù (quest’anno personificata dal giovane Marcello Caroleo). Professionali ed ineccepibili, inoltre, anche i tecnici che hanno allestito la logistica, le luci e l’audio.
Insomma, un evento bello e significativo, che ha ulteriormente aggregato e resa sensibile la comunità di Gagliano, testimone dell’antica tradizione che si perpetua nei secoli, vissuta ed allestita dal vero, tra le sue antiche rughe. Plauso all’organizzazione: così come avviene in tutti gli anni dispari, la storica Congrega del SS. Rosario di Gagliano si è assunta l’onere dell’evento, lavorandovi assiduamente già dallo scorso mese di gennaio, avvalendosi di una nutrita schiera di volontari che non si sono risparmiati, dando forza e passione per il buon fine dell’evento.
Grande è stata la partecipazione della gente. Infatti, giovani, meno giovani e famiglie lì si sono ritrovati, per condividere il momento più altro della stessa cristianità e della sua profonda simbologia: la Morte Di Gesù Cristo che darà seguito alla sua Resurrezione, come rinascita e rinnovamento di tutti.
Soddisfazione e commozione, poi, nelle affettuose parole del Commissario della Confraternita, il Priore Emerito Gaetano Severino, sentito al termine della manifestazione, che ha ringraziato per il prezioso ruolo di sovrintendenza del Padre Spirituale Don Michele Fontana e sottolineando di essersi avvalso della indispensabile e virtuosa partecipazione diffusa di numerosi Rosaristi, ma anche di persone appartenenti all’altra locale Confraternita, quella della Madonna del Carmelo.
La Naca di Gagliano, così, conferma il suo alto valore di evento di fede, ma anche di evento sociale, che aggrega e rende unitaa una comunità pacifica e protesa verso il bene, che valorizza il passato mentre crede nel futuro che sarà consegnato alle giovani generazioni che si susseguiranno.
Al riguardo, la presenza di tanti ragazzi e ragazze che hanno seguito le complesse fasi dell’iter ne è positivo esito, in contrapposizione agli stereotipi che non raramente assimilano i più giovani solo al degrado ed alla secolarizzazione più estrema.
Poi, nella notte del Sabato Santo, l’evento delle Resurrezione (con il ritorno del suono delle campane, a mezzanotte) e, nel pomeriggio della Domenica di Pasqua, con l’altrettanto storica Affruntata cui farà seguito, a sua volta, la tradizionale e festosa Processione della Resurrezione allietata dall’accompagnamento della Banda Musicale Città di Catanzaro, che ha sede a Gagliano.
Al termine, di nuovo la S. Messa ed il ritorno delle statue nella Chiesa del SS. Rosario di Gagliano.