È stato ampiamente raccontato dalle testate calabresi nelle settimane scorse che l’Amaro Eremita si è confermato uno dei migliori al mondo, anche nella terra del Fiume Giallo. In Cina, infatti il liquore prodotto da Luca Gentile e la sua famiglia a Carlopoli, ha conquistato l’oro mondiale alla 26esima edizione dello Spirits Selection, uno dei concorsi più prestigiosi nel panorama dei distillati.

Per la cronaca, l’oro dell’autunno scorso bissava quello della “City” vinto due anni e mezzo prima nel concorso internazionale World Liqueur Awards 2022. Due traguardi che hanno consacrato la distilleria del giovane imprenditore, unica fra l’altro nel catanzarese, come una delle più quotate a livello nazionale e internazionale.
Il Reventino.it, come sempre, ha cercato di non lasciare le cose a metà e così ha incontrato Luca per cercare di capire e far capire meglio ai tanti appassionati lettori che apprezzano il lavoro e i prodotti di questa importante azienda del territorio che ne tiene alto il vessillo, cosa vuol dire fare impresa e farla in questo particolarissimo segmento dell’agroalimentare.
Le vittorie, si sa, soprattutto se si tratta di liquori (permetteteci questa battuta scontata e stucchevole) possono dare alla testa, ma Luca Gentile e i suoi soci la testa ce l’hanno, per dirla con Totò, ben piantata sul collo e hanno le idee molto chiare sul da farsi e su quale strada percorrere per continuare a far progredire l’azienda e il brand che tanto successo sta riscuotendo.

Luca, che sapore ha (e ci sembra una domanda più che azzeccata a proposito di amari e distillati in genere) vincere premi a tutte le latitudini?
E che dire, di certo non lascia l’Amaro in bocca…
Cosa c’è dietro a un liquore di successo?
C’è tanto: dalla ricerca delle erbe, alla macerazione, alla distillazione, all’imbottigliamento, alla tappatura, all’etichettatura sino ad arrivare persino all’applicazione del Contrassegno di Stato. Tutte operazioni che avvengono in maniera manuale o, comunque, con attrezzature semiautomatiche che richiedono dunque la manualità delle persone. E poi, oltre alla preparazione personale sull’erboristica e sull’arte della miscelazione e distillazione, c’è la passione.
Non dimentichiamoci poi i profumi ed i sapori che ci dona l’area del Reventino dove raccogliamo e coltiviamo la maggior parte delle Botaniche che utilizziamo per la preparazione dei Nostri Liquori.
Da Carlopoli all’Europa, al mondo. Chissà che orgoglio e che vanto anche per gli emigranti potersi fregiare di un prodotto così famoso e celebrato.
Già nei primi giorni della nascita del Liquorificio scrissi: racchiudiamo nelle nostre bottiglie gocce della terra in cui viviamo… sono più che certo che l’orgoglio degli emigranti sia lo stesso che provo io nei loro confronti quando penso ai sacrifici che hanno fatto per diventare ciò che sono: persone che sono rimaste umili nonostante abbiano scalato tanti gradini sociali, arrivando molto in alto come operai, dirigenti, professori, imprenditori, sia in Italia che nel resto del mondo. Tutte cose belle!
Perché le cose belle sono difficili. Sono fatte così le cose belle: belle e difficili. Per avere una cosa bella devi faticare, nessuno te la regala.
Sei l’unico imprenditore del settore spirits nella provincia di Catanzaro. Oltretutto rappresenti con il tuo Amaro Eremita anche la storia di un territorio e di un personaggio emblematico come Gioacchino da Fiore. Cosa significa questo per te e per la tua azienda?
Gioacchino, il Calavrese di Spirito profetico dotato…
A lui ci siamo ispirati a partire dal 2018 anche con la creazione di ciò che io definisco “Progetto Gioachimita” con la nuova linea del nostro packaging. Presso la Rubbettino Print con lo straordinario lavoro di Andrea Caligiuri ed il supporto di Emilio Leo (anche CEO dell’omonimo e più antico Lanificio della Calabria, il Lanificio Leo) sono state ridisegnate anche le etichette dei Nostri liquori inserendo in ognuna di essa a rappresentare un singolo prodotto i simboli dell’Abate, del suo Liber Figurarum.
Connessioni, contaminazioni, scambi culturali con le aziende del Reventino. Cosa significa e quanto è utile ai fini della crescita percorrere questa strada?
“Credo molto nello scambio di idee e nella collaborazione tra Imprenditori. C’è molta sinergia tra le Imprese del Reventino. In tante ci siamo associate costituendo l’A.I.R. (Associazione Imprenditori del Reventino). Con tante altre costituiamo la parte privata del GAL dei Due Mari”.
“È molto positivo a volte scambiarsi anche un semplice messaggio o bere un caffè: da un innocuo gesto del genere a volte nasce una grande idea. Penso che ognuno di Noi sia per gli altri un esempio da emulare. Inoltre godiamo di ottimi rapporti di collaborazione e scambi di idee con la maggior parte dei liquorifici non solo Calabresi, ma d’Italia; dal più piccolo come La Rocca degli Dei di Acquappesa o la CS Liquori di Bisignano al colosso come potrebbe essere la Distilleria F.lli Caffo di Limbadi o la Distilleria Peroni Maddalena di Gussago (Bs) e mi scuso se non nomino gli altri, ma sono veramente tanti”.
Da dove nasce «Amaro Letterario»?
“Amaro Letterario: lo paragono ad un gioiello. Un’associazione nata così, per gioco, per passione durante uno dei Cammini di Santiago. Uno scambio di idee e la voglia di fare qualcosa per promuovere la lettura, la scrittura e l’imprenditoria. Quella voglia che ti prende quando vuoi creare un qualcosa che lasci un segno. E così tra un km e l’altro, una ripida salita e una discesa, un passaggio tra un campo di girasoli ed uno di grano, tra i saluti ed i sorrisi di un giapponese piuttosto che di un africano o di un vecchio o un bambino, ecco che tra me, la Prof.ssa Pasqualina Arcuri ossia mia moglie (anch’ella socia del Liquorificio Gentile) e la sua amica del cuore, la Psicoterapeuta Angelina Pettinato, scocca l’idea: Amaro Letterario, nata dunque sul cammino di Santiago ed ufficializzata in Italia il 2/2/2020 alle h.20.20. Ha unito l’Italia sui social durante la pandemia ed ha promosso numerose iniziative in tutta la Calabria quali: la presentazione di numerosi libri, l’evento col magistrato Nicola Gratteri a Carlopoli, la promozione del progetto #borghidiletturaescrittura e l’installazione di 5 casette di bookcrossing sul territorio”.
