Carlopoli – I reperti dell’abbazia di Santa Maria di Corazzo di Carlopoli verranno esposti ed affidato l’incarico all’archeologa Germania Scalese di classificarli e catalogarli.
E’ quanto si apprende attraverso un articolo pubblicato sulle pagine della Gazzetta del Sud in ordine ai rperti provenieti dall’abbazia di Santa Maria di Corazzo, i cui ruderi della storica struttura rimango ancora visibili, come testimoniano le foto scattate di recente, in cui sono visibili le recinzioni degli ultimi lavori che riguardano l’importante sito archeologico. Sul territorio comunale carlopolese rimane l’importnate testimonianza con gli imponenti muri dell’antica abbazia di cui fu abate Giaocchino da Fiore.
«E’ in programma – come viene riportato nell’articolo – un intervento POR Calabria Fesr 2021-2027 di sostegno alla diffusione della conoscenza alla fruizione del patrimonio culturale materiale immateriale, attraverso una creazione di servizi o sistemi innovativi e l’utilizzo di tecnologia avanzate. Sono previste la classificazione di catalogazioni dei reperti provenienti dal sito archeologico dell’ex complesso monastico di Corazzo».
In questo contesto la civica amministrazione ha proceduto all’affidamento dell’incarico professionale per «l’esecuzione della regolarizzazione dei materiali archeologici ai fini espositivi e ricovero, in deposito presso il comune di Carlopoli». L’incarico – come riporta l’articolo – è stato affidato all’archeologa Germana Scalese.