Esprimo decisa contrarietà ad alcuni atteggiamenti che offuscando le coscienze spingono verso forme di disumanità, di abbandono degli altri a sé stessi.
Con atteggiamenti culturali regressivi sul piano dei rapporti sociali.
In Calabria si sta vivendo una contraddizione inaccettabile.
Il perdurante impoverimento economico generale della Regione ha comportato un bassissimo livello di interscambi e di conseguenti bassi tassi di relazionalità.
Per capirci: non abbiamo manager sempre in viaggio, localizzazioni aziendali extra regionali, scambi economico- commerciali con i rispettivi gruppi di lavoro di accompagnamento che abbiano dovuto far la spola tra Calabria e Cina, luogo di origine (ancora oscura! ), di sviluppo e diffusione del virus. Tranne che i ristretti gruppi annuali di studenti cinesi ad Arcavacata che non hanno rappresentato alcuna occasione di contagio. Quindi, per essere “poveri” come siamo , da questo punto di vista ci è andata bene. Come in altre regioni del Sud. E speriamo di superare bene il difficile momento.
Peraltro sappiamo che se fossimo stati interessati da subito Noi, sarebbe stato un disastro collettivo, uno sterminio.
Quante discussioni ci sono state, polemiche, denunce, manifestazioni, anche decessi per “malasanità”. Quante analisi e statistiche sulla migrazione dei calabresi verso il Nord per cura. Quanto risalto alle cifre, al costo del pendolarismo per curarsi fuori Regione . Quante cronache sulle liste di attesa, sui tagli, sui reparti e sui tanti Ospedali chiusi. Quanto sviamento di risorse dal sistema sanitario pubblico alla rete delle cliniche e dei laboratori privati: e certe volte sei costretto a ringraziare per la presenza! Cinque anni di cronache di scontri giornalieri tra Presidente della Giunta regionale e Commissari di turno. Sempre tagli e solo polemiche!
Lo sapevamo e lo sappiamo che un contagio diffuso in Calabria sarebbe stato un fenomeno da sterminio.
Ebbene ci siamo fatta una campagna elettorale fino al 26 Gennaio, nel mentre in Cina si arrivava a forme drastiche di militarizzazione con coprifuoco di intere aree, tenendo “chiusi” milioni di persone. Noi ci siamo convinti di dovercene occupare irridendo magari al sistema autoritario messo in campo. Che toglieva anche il diritto di farsi due passi, di farsi la spesa! Le scene dei militari armati a vigilare sulle strade interessavano i salotti televisivi e molti editorialisti per farne oggetto di discussione critica sui sistemi totalitari. Critiche semmai da farsi in altri tempi : in questo periodo erano e sono state inopportune e fuorvianti. Nessuno ha capito in tempo la gravità.
Tanto che i tre Presidenti leghisti Fontana, Zaia e Fedriga, sull’onda delle predicazioni salviniane, non hanno visto di meglio che occupare la scena per farne occasione di opposizione al Governo e di consenso elettorale chiedendo per precauzione solo e soltanto che i bambini di ritorno dalla Cina restassero 14 giorni a casa prima di rientrare a Scuola. E basta. Oggi sappiamo che il virus circolava già ed era stato veicolato da adulti lombardo – veneti! Poi piano piano si è capito che la situazione diveniva drammatica e che neppure gli eccellenti sistemi sanitari di quelle Regioni avrebbero potuto positivamente fronteggiare i letali esiti dei contagi a diffusione rapida. Anche perché si è presentato un virus nuovo, di origine da scoprire e non coperto da alcun vaccino già pronto. Nello scenario si è di volta in volta inserito il tentativo di forzare gli ordinamenti e le disposizioni, perché Sindaci e Presidenti di Regione hanno gareggiato a fare proclami, ordinanze e interviste, orgogliosi delle loro autonomie da esercitate e sempre pronti a prendersela con il Governo!
Così stiamo scoprendo che Regioni ricche, con sistemi efficienti nei servizi, hanno e stanno subendo collassi ospedalieri nelle cure e con altissimi numeri di decessi; anche perché senza mascherine, senza attrezzature sufficienti per terapie intensive. Senza un piano di intervento epidemiologico! Nessuna cultura di prevenzione, solo orgoglio per fatturati e PIL. Paghiamo Tutti i ritardi di Tutti. Nessuno escluso.
Poi scopriamo che in Italia, che è una nazione ad economia manifatturiera non si fabbricano mascherine perché sono prodotti a “basso valore aggiunto”.
Cosi aspettiamo che arrivino da lontano, in una guerra di commesse concorrenti che vede contrapposti vari Stati dove intanto i contagi sono aumentati.
E in Calabria ?
A due mesi dall’elezione non si è insediato neppure il Consiglio: stiamo apprendendo che stanno arrivando a casa dei consiglieri eletti bonifici per circa 18mila euro senza che abbiano visto la Sede del Consiglio neppure una volta. Senza consiglieri confermati, senza commissioni di lavoro, senza Bilancio. Nel mentre i fondi strutturali, circa 10 miliardi nel Sud, non utilizzati fin dagli anni della Giunta Scopelliti, e successiva, ( oggi sono stati ancora eletti in Consiglio parecchi di quei protagonisti) sono in discussione di cambio di destinazione.
In Calabria la Presidente copia e incolla le disposizioni governative e le divulga accompagnate da un disegno circolare di divieto.
Lo hanno chiesto al Governo i Presidenti di tutte le Regioni meridionali.
Musumeci sta usando anche minacciose e truculente espressioni: Non siamo carne da macello!
Un divieto della Santelli a rientrare, a non “tradire” la Calabria e gli Affetti!
Non c’è dubbio. Il problema esiste. E’ grave ed ha una sua complessità-
Ma non può essere risolto con blocchi dei treni, delle autostrade e delle strade statali d’accesso per fermare chi sta solo tornando a casa.
Chi cerca di tornare? Se ci sono famiglie e persone “residenti” fuori Regione devono essere valutate le motivazioni e comunque, se autorizzate devono essere prese le precauzioni ( tamponi alla partenza e all’arrivo, e quarantena obbligatoria da seguire a domicilio)
Ma, se sono cottimisti senza più lavoro, personale di Scuola non stabilizzato senza residenza, studenti universitari , Giovani Erasmus e borsisti, sempre con le precauzioni sopra dette , devono poter rientrare
Non possono restare per strada, sotto i portici, sui Terminali dei binari ferroviari o aeroportuali. Se tornano dall’Inghilterra, dalla Spagna, dal Belgio finiti i corsi perché fermarli ? Si compie una ingiustizia disumana che lascerà strascichi nella loro vita, vedendosi rifiutati.
Siamo andati con voli speciali di Stato a prendere cittadini italiani in Cina. Con un volo speciale siamo andati a prenderne uno solo.
Stiamo andando a prendere alcune diecine di italiani i Turchia sempre con voli speciali. Tutto bene.
E poi in Calabria impediamo che entrino i nostri amici, i nostri nipoti, i nostri figli!
No. Non mi sento “calabrese” di questo stampo.
A quasi tre mesi dai casi cinesi, a quasi due mesi dall’elezione del Consiglio regionale, questa maggioranza che sapeva tutto della Sanità calabrese (ne porta ben responsabilità dello sfacelo ), che aveva propagandisticamente in ogni intervento pronto a risolvere i gravi problemi, ora sa solo vietare il rientro con appelli dal contenuto offensivo? Perché non si è approntato, non si appronta, un piano di rientro con accoglienza-controllata? Eventualmente se necessarie ci sono numerose strutture ospedaliere chiuse dappertutto e molte altre strutture reperibili. Intanto c’è stata la grande generosa risposta di disponibilità di ben 7.923 medici, bisogna chiederne. Bisogna subito acquisire materiale protettivo e attrezzature respiratorie.
Lo so che gli” stanziali” siamo infastiditi dai rientri e che molti condividono di più i divieti della Presidente Santelli.
Sbagliamo. Dobbiamo sollecitarla a svolgere attivamente le sue responsabilità, di scelte politico -organizzative. Senza indugi e senza ignavia. Senza solo chiedere e attendere di copiarle misure restrittive decretate.
Invece, si devono creare tutte le garanzie di sicurezza per Noi “stanziali” invitati a rispettare le regole. Altrettanto si devono accogliere i rientrati, e i rientranti da controllare e da mettere in quarantena precauzionale.
Per me è necessario scongiurare che Giovani calabresi, “rifiutati” ( e siciliani) debbano restare per strada in balia degli eventi e delle avversità contagiose del momento.
Bisogna vederLi arrivare con i loro piedi e non altrimenti.
Ricordiamoci che da Bergamo sono arrivati due ricoveri.
Ricordiamoci che l’invito a restare a casa per Loro si può realizzare se a casa arrivano.
di Angelo Falbo