C’è un’idea che potrebbe contribuire a rilanciare un territorio, quello calabrese, generando nuovi posti di lavoro e producendo ricchezza anche in termini di tassazione. Un progetto che anche i politici locali stanno valutando, in quanto ne conoscono ampiamente i benefici potenziali.
Si sta parlando di cannabis legale, un tema che ancora oggi riesce a spaccare l’opinione pubblica, totalmente divista tra chi ne esalta i benefici e chi ne mette al bando i potenziali rischi. Tutto parte da un assunto: in Calabria ci sarebbe il microclima ideale per la coltivazione della pianta.
Anche nella zona del Reventino, dove le precipitazioni sono abbondanti durante l’anno, mentre d’estate si assiste ad un caldo secco.
Il dato di fatto da cui partire è legato ad altre realtà del mondo dove la coltivazione è stata sperimentata con successo: è il caso dell’Olanda, che produce in serra la marijuana e che da questa riesce a dar vita ad un mercato di circa 3,2 miliardi di euro.
Discorso simile si può fare per il Colorado, uno degli stati Usa che ha legalizzato l’uso personale della cannabis; il Governo dello Stato in questione, situato nel cuore degli Stati Uniti, ha dichiarato di aver incassato circa 41 miliardi di dollari dalla legalizzazione della cannabis. E di pari passo si è assistito ad un calo della disoccupazione.
In un altro stato Usa dove la cannabis è legale, la California, nel 2015 si è prodotto un giro di affari di oltre 3 miliardi di euro. E in tutti questi casi, le previsioni per il futuro sono di ulteriore crescita tanto in termini di fatturato e tassazione quanto di nuovi posti di lavoro.
Per iniziare ad accettare questo discorso anche in Italia e in Calabria, non si deve commettere l’errore di considerare la cannabis esclusivamente come la pianta dello sballo. Oggi tale sostanza trova largo impiego, assolutamente regolamentata, in ambito medico. E sempre nel nostro Paese è del tutto legale acquistare semi di canapa online su diversi siti e portali.
La canapa può quindi essere legata a discorsi differenti; ci sono ad esempio progetti relativi alla creazione di un biodiesel derivante dalla pianta. La cannabis può inoltre essere utilizzata in ambito tessile, cosmetico e della bioedilizia.
Non un tema da demonizzare quindi, ma un’opportunità da valutare a fondo: pensiamo a quanto potrebbe aiutare, visti i numeri di cui sopra legati a realtà estere, un eventuale sfruttamento di questa risorsa. La situazione globale della regione è nota a tutti: il territorio non riesce a decollare, malgrado le potenzialità.
Lo stesso discorso della cannabis medica, ormai regolamentata come in altre regioni italiane, rimane al palo, vista la difficoltà di mettere in piedi la distribuzione dei farmaci sul territorio per i malati. D’altra parte la situazione sanitaria della regione è tristemente nota, essendo nelle mani di un commissario; anche restando sul territorio del Reventino, si registrano criticità legate all’ospedale locale tra mancanza di personale e lavori in sospeso.
Ecco perché una regolamentazione attenta e controllata della cannabis per determinati scopi ed entro certi paletti potrebbe dare un enorme slancio ad un territorio alle prese, da sempre, con problematiche enormi. Un discorso che non può essere liquidato su due piedi; ma che merita un approfondimento serio e concreto.