Una classe dell’Istituto Comprensivo “Pascoli- Aldisio” di Catanzaro ha partecipato al concorso Macroscuola, che consiste nella rigenerazione verde: progettare un parco in un’area dismessa della propria città. E’ quanto riporta una nota pervenuta in redazione.
I ragazzi hanno scelto come luogo la scuola Mazzini, ormai in stato di abbandono da diversi anni, e avendo poco spazio a disposizione hanno valorizzato l’altezza, progettando il parco in verticale suddiviso in tre diverse torri, ognuna con un aspetto diverso: la Green Sport Tower (torre dello sport) l’Infinity Nature (torre dedicata alla natura) e infine la Relax Tower (torre dedicata al relax). Ognuna è avvolta da una spirale di edera, che dà eleganza alla torre stessa aggiungendo un tocco di verde alla struttura.
Gli studenti hanno preso ispirazione dal “bosco verticale” di Milano dell’architetto Boeri. La forma delle torri è a clessidra, le strutture sono collegate da percorsi acquatici e pedonali, entrambi sospesi in aria.
Dopo aver vinto la prova regionale, i ragazzi hanno dovuto affrontare quella nazionale che si è svolta nella Capitale: partiti la mattina alle 7 sono arrivati alle 11,30 alla stazione di Roma. Subito dopo, si sono recati alla sede dell’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili), dove hanno ascoltato i progetti delle altre regioni d’Italia e tre ragazzi – della 2 E – hanno presentato il progetto, ottenendo il maggior numero di punti per l’originalità ma un minor numero per la fattibilità, arrivando noni su 11.
A Roma è andata tutta la classe 2 E, dopo aver vinto a livello regionale, ma i progetti sono stati presentati solo dagli studenti Giacomo Colosimo, Samuele Scozzafava e Paolo Marullo.
I ragazzi sono stati guidati dalla professoressa di tecnologia, architetto Tiziana Valente. Il fondatore e presidente del Premio Mar Jonio, Luigi Stanizzi, ha annunciato che “i bravissimi allievi verranno coinvolti in una prossima edizione della kermesse culturale, insieme al dirigente e ai docenti di questo prestigioso Istituto del capoluogo calabrese”.