Bianchi – In occasione dei 100 anni dalla nascita di Peppino Leo (che ha guidato per anni l’attività del lanificio la cui sede operativa è dislocata a Soveria Mannelli) nella chiesa della “Madonna del Carmelo” della frazione Palinudo, è stato consegnato alla comunità parrocchiale un arazzo tessuto nel Lanificio Leo e raffigurante la Vergine del Carmine in memoria di Peppino. All’evento – come rileva una nota pervenuta in redazione – che ha registrato una folta partecipazione di fedeli erano presenti i sindaci Pasquale Taverna di Bianchi e Michele Chiodo di Soveria Mannelli, don Giuseppe Trotta, l’editore Florindo Rubbettino e familiari del compianto Peppino Leo.
Il sindaco di Bianchi ha avuto modo di evidenziare quanto segue. «Momento unico ed emozionante che sugella il grande affetto, il legame, la devozione alla Madonna e la riconoscenza tra Peppino Leo e la comunità di Palinudo-Bianchi. Un uomo di grande spessore umano, papà affettuoso, instancabile lavoratore che ha creduto nell’artigianato e nelle potenzialità del territorio, di cui oggi la famiglia con orgoglio ne continua l’attività. Peppino – conclude il sindaco – è ricordato come “l’uomo che aveva le mani d’oro” titolo del libro di Prashanth Cattaneo, Rubbettino editore». Il sindaco di Soveria si dice «Particolarmente lieto e felice di partecipare alla ricorrenza e – aggiunge – mi sarebbe piaciuto festeggiare da sindaco i suoi 100anni, anche se lui sempre affermava di aver 33 anni “uomo senza tempo” dedito al lavoro e operoso, attento alle macchine del lanificio e ancor di più un uomo religioso devoto alla Madonna del Carmine, uno dei simboli del nostro territorio. Peppino – conclude – e tra quegli uomini che hanno costruito questo paese».
Don Giuseppe sottolinea «un regalo del genere assume tanti valori. Non è un oggetto materiale – aggiunge – ma un grido di speranza per la nostra comunità che ogni giorno di più si trova ad affrontare il problema dell’emigrazione giovanile e questo arazzo in ricordo di Peppino è un grido di speranza che ricorda che con buona volontà, sacrifici, impegno e capacità di tutti è possibile rimanere in questa terra e farcela».
Dopo i saluti è arrivato il momento tanto atteso e Emilio Salvatore Leo, figlio di Peppino ha consegnato nelle mani di don Giuseppe e del sindaco Taverna l’arazzo dell’effige della Madonna del Carmelo accompagnato da uno scrosciante ed affettuoso applauso. Emilio, molto commosso ringrazia don Giuseppe per aver accolto il desiderio della famiglia di donare l’arazzo alla chiesa e alla comunità di Palinudo.
«Oggi caro papà – sottolinea Emilio – festeggiamo tornando nel luogo dove sei nato. Il luogo a cui tornavi con la gioia del bambino che eri quando lo hai lasciato per venire a Soveria Mannelli dove il nonno portò azienda e famiglia per costruire un nuovo capitolo. Il luogo che custodisce la Madonna del Carmelo a cui eri tanto devoto e che nel giorno della sua festa per te era impossibile non andare a trovare, ritrovando allo stesso tempo tante persone care e rinnovando la memoria del tuo appartenere a questo luogo. Qui nel suo paese natio, papà – aggiunge – ha forgiato la sua forza e la tenacia per tenere in vita il lanificio, fiore all’occhiello del Reventino -Savuto, testimonianza di chi vuole restare nel luogo che è nato e per questo che io sto continuando la sua opera. Papà – continua Emilio – ha vissuto fino a quasi 99anni, attorniato e confortato dall’amore della famiglia che oggi in modo corale continua la sua opera. Una sfida vinta grazie agli affetti e la forza che tutti insieme abbiamo saputo mettere. Oggi – prosegue – doniamo un arazzo frutto della nostra capacità del fare, ma il valore non è materiale, ma simbolico un valore di speranza in un momento cupo come quello che viviamo. Un vantaggio forse l’ho abbiamo – spiega – possiamo tornare a sognare un futuro dalla periferia delle tante cose che noi stiamo tentando di fare. Questo dono oggi ha un valore doppio, ricordare una persona che è nata qui, che ritornava e pensava che fosse casa sua e l’ha pensata per tuta la vita; ma è anche un gesto simbolico di una comunità verso un’altra comunità e di pensare che insieme possiamo farcela. Al lanificio ogni giorno facciamo questo e in questi anni abbiamo trasformato la “macchina della lana”, che a Bianchi dal 1920 al 1935 ha avuto un capitolo importante della sua storia, in un marchio di livello internazionale capace di coniugare tradizione e innovazione. Un grazie a questa comunità – prosegue Leo – per aver accolto con affetto e partecipazione questo nostro piccolo dono che vuole essere un messaggio di speranza per celebrare l’attaccamento ai luoghi e la capacità di fare dell’identità un valore per la produzione. Questo piccolo arazzo – spiega Emilio – raffigura la Madonna del Carmelo, intrecciato in maglia jacquard con le nostre macchine di ultima generazione e vuole essere il simbolo e il segno tangibile che lega la memoria di Peppino Leo, il grande custode del Lanificio, senza il cui lavoro e amore non sarebbe stato possibile reinventare l’azienda, al luogo che lo ha visto nascere e formare buona parte del suo spirito combattivo e dei suoi valori e soprattutto la lega alla sua devozione verso la Madonna del Carmelo. Peppino Leo insieme al fratello Antonio ha preso in mano questa storia imprenditoriale a 18 anni quando il padre Emilio morì per una disgrazia e da allora nella sua lunga vita ha combattuto per custodire e far progredire quanto aveva avuto in consegna dal sogno del padre. E lo ha fatto anche nel momento più difficile della storia del lanificio quando a soli 56 anni il fratello Antonio purtroppo mori a causa di una malattia senza cura. Ha continuato a custodirlo preservandolo dall’oblio in attesa che Emilio Salvatore, suo unico figlio e più giovane di lui di ben 52 anni, iniziasse una storia nuova. Conclude con un grazie di cuore anche a Michele Chiodo, sindaco del Comune di Soveria Mannelli per la sua presenza istituzionale e il suo affetto personale».
Il ricordo di Peppino è proseguito in serata a Soveria Mannelli, nei locali del lanificio (culla di Peppino) dove alla presenza delle persone più care e affettuose è estato proiettato il video “Tanzintrastanz Remix 2022, omaggio a Peppino Leo”. Regia di Francesco Pileggi. Il video è stato realizzato in occasione di “Dinamismi Museali 2022”.