Bagno di folla a Bianchi in Piazza Matteotti per la presentazione, unica in Calabria, di “A tavola con Papa Francesco” di Roberto Alborghetti, edito da Mondadori. L’incontro, promosso dalla Parrocchia e dall’oratorio biancaro in occasione della festa patronale di San Giacomo Apostolo, ha registrato un grande apprezzamento da parte delle comunità tutta che per una sera è scesa in piazza per ascoltare direttamente dalle parole dall’autore come nasce un libro e quali sono i contenuti di un’opera editoriale particolare, che parla di cibo, religiosità e società.
Per la prima volta questo è accaduto nel Comune dell’Alto Savuto, in una cornice di festa, dove i giovani soprattutto sono rimasti entusiasti di come è stato affrontato l’argomento e snocciolato con un semplicità che ha catturato l’interesse della numerosa platea. Una serata magnifica animata dal giovane gruppo musicale di Bianchi “Spyro” che ha deliziato la piazza con una serie di brani dedicati a grandi autori italiani, e da una simpatica gara gastronomica che ha decretato le migliori proposte tra il dolce ed il salato.
Animatori dell’incontro sono stati il giovane parroco don Giuseppe Trotta, suor Maria Luisa e suor Elena (amati dalla comunità) insieme ai tanti volontari che hanno collaborato alla riuscita della manifestazione. Nel corso della serata il giornalista e scrittore Roberto Alborghetti ha parlato non solo delle caratteristiche tecniche del volume – 206 pagine, copertina cartonata, una ricca documentazione di ben 108 fotografie, 36 ricette inedite – ma soprattutto sul contenuto del libro che è un racconto-riflessione sul pontificato di Francesco, il Papa che fin dall’inizio stupisce tutti con quell’augurio che poi esprimerà sempre nei giorni di festa: ”Buon pranzo!”.
Attraverso documenti, testimonianze, ricerche d’archivio e aneddoti curiosi, Roberto ha raccontato di avere indagato il rapporto tra un Papa e il cibo, ricostruendo tappe e momenti che hanno via via scandito un’intera vita, a partire dalle stesse “radici” familiari, che affondano in terra piemontese.
La pubblicazione dello scrittore bergamasco – finalista del Premio Bancarella per la Cucina 2018 – delinea un itinerario cronologico che illustra il rapporto di Bergoglio con il senso religioso del cibo: dall’educazione ricevuta in famiglia a Buenos Aires fino ai giorni nostri, passando per gli incontri conviviali in giro per il mondo e i pasti consumati nella sala da pranzo comune in Casa Santa Marta, luogo nel quale il Santo Padre vive e lavora per gran parte della sua giornata.
L’autore, con dovizia di particolari, ha raccontato della straordinaria esperienza che il giovane Bergoglio visse nei cinque anni di studio che lo portarono al diploma di chimico dell’alimentazione, titolo ottenuto anche attraverso un periodo di lavoro presso un laboratorio di analisi alimentari in Buenos Aires. E poi, anche da rettore gesuita e da arcivescovo, non disdegnava di mettersi ai fornelli e cucinare per i confratelli di passaggio o per persone che bussavano alla porta in cerca di cibo.
Ha parlato dei temi cari a Papa Francesco: l’importanza di un’alimentazione adeguata per tutti, la distribuzione del cibo accessibile ai meno fortunati, la sostenibilità ambientale e la lotta allo spreco degli alimenti, perché “il cibo buttato è sempre sottratto alla mensa di coloro che non hanno di che mangiare”.