All’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, per la seconda volta, si parlerà di Gioacchino da Fiore e anche in questa occasione sarà Francesco Polopoli a relazionare su di lui.
“La Città del Sole come limes da Gioacchino da Fiore a Tommaso Campanella” sarà uno degli argomenti del III Congresso internazionale di “Studi ermeneutici su simbolo, mito e modernità dell’antico nella Letteratura italiana e nelle Arti dal Rinascimento ai giorni nostri” del 15-16 dicembre 2017 che si terrà, appunto, a Milano.
Già lo scorso anno il dottore Francesco Polopoli aveva presentato, per il medesimo Congresso, “Echi lucreziani e gioachimiti nella Primavera di Botticelli”; su questa scia, continuando a indagare con passione il pensiero gioachimita, il professore lametino ha proposto un studio volto a illustrare interessantissime connessioni che riguardano due tra i più importanti personaggi storici calabresi.
“Per la seconda volta la Cattolica ha scelto un progetto calabrese: ciò significa che l’argomento gioachimita ha respiro europeo. Per la seconda volta due progetti basati sulla figura di Gioacchino sono andati a congresso internazionale in meno di un mese e mezzo”, ha spiegato lo stesso Polopoli al “Progetto Gedeone”, facendo riferimento anche al IV Congresso Internacional sobre Estudo de género em contexto lusófono e italiano, Università degli Studi della Tuscia, Viterbo, Universidade de Lisboa, Centro Interdisciplinar Estudos de Género del 23-25 novembre 2017, dove un’altra sua relazione, “Il lessico del maschile e del femminile”, è stata letta al pubblico dalla studiosa italo-lisbonese Debora Ricci. Inevitabilmente questo crescente interesse induce alla riflessione sulla difficoltà di diffusione del pensiero dell’abate calabrese a livello locale. “Dovremmo curarcene di più“, ha sottolineato Polopoli.
Cogliamo il suo invito sperando di riscoprire questa fortissima presenza ignorata. Affinché la “vastissima posterità spirituale gioachimita, di cui fa parte lo stesso Campanella”, possa divenire preziosissima spinta motivazionale anche nella nostra sventurata Regione.