Il maestro Pino Schiti, il pittore considerato dai critici come uno dei più significativi acquarellisti a livello europeo, ha almeno tre motivi per essere particolarmente legato a Soveria Mannelli e a tutta l’area del Reventino: è nato a Santa Domenica di Ricadi, una località turistica del Capo Vaticano molto frequentata fin dagli anni Settanta da persone di quest’area montana durante le vacanze estive; ha nel tempo coltivato delle amicizie con alcune di queste persone che hanno imparato a conoscerlo e ad ammirarlo; ha organizzato mostre in questi luoghi fin dagli esordi del suo percorso straordinario nel mondo delle arti figurative.
Ora, dopo qualche anno di lontananza forzata dovuta ai suoi tanti impegni a Roma e in giro per il mondo, Pino Schiti ritorna a Soveria Mannelli con una mostra personale dal titolo “Il canto delle sirene”, che segna perciò una sorta di ritorno alle origini, per la verità mai abbandonate, in cui l’artista, quasi fosse attratto dal canto delle sirene come Ulisse nel famoso episodio dell’Odissea, non può fare a meno di dipingere eterei volti di donna, che potrebbero appartenere − e forse appartengono − proprio alle mitiche creature marine che avevano il potere di affascinare con il loro canto.
Rigorosamente alla presenza dell’autore, è prevista per domani, giovedì 14 marzo, alle ore 18, a Soveria Mannelli, presso il Laboratorio fotografico Expressfoto, al numero 206 di Corso Garibaldi, l’inaugurazione della mostra, organizzata da Fabio Filice.
Pino Schiti si tratterrà in zona per tutti i quattro giorni della sua durata, fino al 17 marzo, per interloquire con i visitatori e per rinsaldare quell’antico rapporto con questa comunità che ha evidentemente lasciato tracce importanti nel suo animo sensibile d’artista. «Ci tenevo molto a fare questa mostra a Soveria Mannelli perché sono legato al territorio e perché erano ormai un po’ troppi anni che non esponevo qui» avrebbe confessato lui stesso.
La mostra sarà basata su una ventina di opere, con una prevalenza dei “volti di sirene”, ma con un certo spazio riservato anche a paesaggi, particolari e scorci che sembrano emergere anch’essi da un mondo fantastico, normalmente riservato proprio alla percezione degli artisti, ma che gli acquarelli di Pino Schiti rendono fruibile anche a tutti noi.
di Raffaele Cardamone