Catanzaro – La risposta delle donne al malgoverno, è la frase che ben sintetizza l’esito dell’incontro svoltosi, venerdì 3 luglio, presso la sala giunta della Provincia di Catanzaro, sul tema “Legalità e amministrazione pubblica al femminile” organizzato dalle donne dell’associazione What Women Want che si sono ritrovate per il terzo “Cantiere della Legalità” con le amministratrici delle istituzioni locali della provincia catanzarese allo scopo di “fare rete” e sostenere le donne impegnate nell’amministrazione della cosa pubblica. <<In un momento politico dove la “questione legalità” è al centro del dibattito locale, appare quantomeno lungimirante – viene rilevato in una nota – la scelta delle donne di What Women Want di dare voce alle amministratrici locali per individuare criticità e buone prassi nella gestione della cosa pubblica>>. Per come previsto dal programma, ha introdotto l’incontro Bianca Rende, delegata direttivo What Woman Want, è seguita la presentazione del questionario volto a rilevare le proposte della amministratrici per rafforzare le amministrazioni pubbliche sul piano della legalità, curata da Rosa Lacava, componente del direttivo.
Nel ruolo di moderatrice Dora Anna Rocca, ha cadenzato gli interventi delle donne impegnate in incarichi pubblici, ed ha concluso l’incontro Maria Stella Ciarletta, consigliera regionale di Parità e componente direttivo dell’associazione.
Tra le numerosi partecipanti noi de ilReventino.it, diamo conto con piacere, che erano presenti anche delle esponenti del territorio del Reventino a sostegno del fatto che per l’impegno fattivo svolto nella realtà territoriale montana la parte femminile si è saputa conquistare una buona fetta di reputazione e considerazione. Tra le varie invitate hanno avuto modo di portare la personale esperienza e testimonianza, Anna Maria Cardamone, sindaco di Decollatura e Maria Antonietta Sacco, rieletta da poco e già assessore del comune di Carlopoli. (nelle foto a lato)
Per quanto riguarda l’incontro – per come spiegato in una nota da parte dell’organizzazione – costituisce una momento dell’iniziativa itinerante avviatasi nel mese di gennaio a Siderno. << I Cantieri rappresentano, nell’intenzione delle promotrici, tappe di un percorso di sensibilizzazione e promozione sul tema attualissimo della legalità nelle Istituzioni rappresentative, di costruzione di una rete di collaborazione tra donne impegnate nell’amministrare territori non sempre immuni da interessi e condizionamento di tipo mafioso. L’associazione, come è noto, sostiene e promuove l’impegno delle donne in politica, costruendo percorsi di maggiore consapevolezza, alimentando la diffusione di un clima culturale di maggiore fiducia, lo scambio di esperienze, costruendo intorno alle donne elette una rete ideale di protezione e supporto. Molte delle amministratrici che WWW ha già incontrato, infatti, hanno individuato proprio nell’isolamento uno dei problemi del loro ruolo in politica. Il rischio, sempre presente, è che la loro presenza nelle liste prima e nelle giunte poi, sia di ‘facciata’ rispetto a ben altri equilibri. Molto partecipati finora i cantieri di Siderno e Pizzo, accanto a donne di grande esperienza, come Elisabetta Tripodi e Annamaria Cardamone, e tante le giovani amministratrici presenti>>.
Sta di fatto che le donne elette in Calabria nelle ultime elezioni amministrative e chiamate a ruoli di responsabilità all’interno delle giunte e dei consigli comunali sono in numero decisamente superiore a quello precedente. Paradigmatici i casi di Vibo Valentia e Lamezia Terme. Una considerazione sulla quale le donne dell’associazione What Women Want, per come si legge in una nota del direttivo, affermano <<non sappiamo se si tratta di una autentica inversione di tendenza. Certo, il meccanismo della doppia preferenza, che finalmente sta entrando nella consapevolezza dell’elettorato e il ruolo dell’associazionismo femminile, che sta alimentando il dibattito e sostenendo la rappresentanza di genere con battaglie anche giudiziarie, hanno contribuito alla realizzazione di un risultato inedito in Calabria. Ora si tratta di monitorare questo impegno e sostenerlo
nel percorso di cambiamento avviato. La Regione più dolente d’Italia ha raggiunto in questi giorni l’ennesimo diapason mediatico che richiama l’urgenza di cambiare verso e di rifondare, con l’aggiunta di nuove energie più credibili e meno logorate, le basi della rappresentanza elettiva e della partecipazione politica. In un momento storico in cui in Calabria si deve avviare una battaglia etica dove l’autonomia e il rispetto dei poteri istituzionali deve convergere verso una rinascita della qualità e positività dei risultati, What Women Want vuole essere protagonista attiva sul territorio, individuando le risorse femminili, motivandole e facendole riappassionare alla buona politica che è ancora, lontano dagli sterili estremismi, l’unica strada per cambiare il mondo>>.