Un penna raffinata, calabrese, una carriera contornata da successi e traguardi internazionali. Ospite de “ilReventino”, lo scrittore Pierluigi Curcio. Con il suo “Artorius”, tradotto anche in lingua inglese, spopola su Amazon. Risultato raggiunto insieme alla preziosa collaborazione di Linda A. Malcor, una delle maggiori sostenitrici nel mondo accademico sulla tesi romana di Artù e di John Matthews, considerato uno dei migliori venditori di bestseller dal New York Times, che si è occupato della stesura della quarta di copertina del medesimo romanzo. Un diploma da finalista al prestigioso premio “Mario Soldati”, e ancora il premio “Ginevra 2007” e il premio internazionale “Borgo Ligure”, sono solo una piccolissima parte dei tasselli che contornano la sua brillante carriera. La sua penna incanta il lettore e le sue “opere” plasmano una piacevole lettura. Conosciamo meglio Pierluigi.
Benvenuto Pierluigi su “ilReventino”, non è facile trovare in questo mondo 4.0 uno scrittore dal talento poliedrico come il tuo. Come nasce questa tua passione per la scrittura?
Ciao Omar. Credo di averla sempre avuta. Ho iniziato un po’ come tutti con pensieri estemporanei che spacciavo per poesie, per poi passare a piccoli racconti. Proprio grazie a uno di questi, un amico mi ha suggerito di prenderne spunto per un romanzo e così è nato il primo: il prezzo dell’odio.
Hai mai pensato di mollare?
Onesto, onesto, onesto ho valutato l’ipotesi fino a ieri, ma poi c’è sempre qualcosa che mi spinge ad andare avanti: una recensione, un commento spassionato o un incontro fortuito come il nostro.
Il tuo primo successo letterario?
“Successo” è un parolone, ma sì, nel mio piccolo “Artorius”, lo è: vincitore di alcuni premi letterari, è riuscito a scalare negli anni le classifiche di Amazon e altri portali di vendita ebook. Parla di un ufficiale di cavalleria romana realmente esistito che potrebbe aver dato origine al mito di re Artù. Si chiamava Lucio Artorio Casto ed era “italiano italiano, molto probabilmente di Avella o Nola”. L’ambientazione è del II sec. d.C. per intenderci bene, quella de “Il gladiatore”.
I tuoi personaggi ti somigliano?
Per lo più storici: periodo romano imperiale o immediatamente successivo, ma spazio anche nel mondo dell’horror, paranormale e di tanto in tanto, western.
Se i personaggi mi somigliano? Bella domanda. Potrei dirti tranquillamente di no, ma mentirei. Ci son state volte in cui ho giocato su esperienze realmente vissute trasfigurandole in un contesto a me estraneo o aspetti del mio carattere che ho donato loro senza tuttavia identificarmi o essere palesemente identificato. Molti lettori pensano che l’eroe si interfacci completamente con l’autore, ma non è così. Non sempre almeno.
Descriviti con un aggettivo, facciamo due e descrivi i tuoi libri con una citazione.
Solitario, curioso e in quanto alla citazione, in questa mi ci ritrovo parecchio: Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria! Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è una immortalità all’indietro. (Umberto Eco)
Hai anche collaborazioni internazionali, vero?
La dott.ssa Linda A. Malcor, una delle maggiori sostenitrici nel mondo accademico sulla tesi romana di Artù, si è occupata della traduzione di “Artorius” in inglese e mi ha fornito ulteriori spunti narrativi. In più ho ricevuto il placet dal Dott. John Matthews, considerato uno dei migliori venditori di bestseller dal New York Times. La sua fiducia si è concretizzata nella stesura della quarta di copertina del medesimo romanzo. Nel 2019, inoltre, ho ricevuto l’invito ad assistere alla sessione dei lavori del IV convegno di studi arturiani che si sono tenuti a Podstrana (Croazia). Non posso far altro che ringraziare tutti gli studiosi presenti per avermi accolto come loro pari.
Un nuovo progetto è in cantiere, cosa vuoi svelare ai nostri lettori?
Dopo quattro romanzi strettamente legati al mondo arturiano e romano, la prossima volta vi catapulterò nella Magna Grecia del VI sec. a. C. e faremo più di un salto tra i giochi panellenici dell’antica Grecia.
Ti piacerebbe vedere una tua creatura letteraria in tv?
Scherzi? È il sogno di ogni scrittore e per un gran motivo: gridare al mondo “Ce l’ho fatta!” Naturalmente non mi scorderei di parenti, amici e affini. (Sorride).
Omar Falvo