Soveria Mannelli – C’è piena condivisione tra le tesi del Comocal (il comitato spontaneo di cittadini per la salvaguardia degli ospedali di montagna calabresi) e quelle della deputata del Movimento Cinque Stelle Dalila Nesci, che sta visitando tutti gli ospedali delle aree interne, a rischio di subire ulteriori e forti ridimensionamenti, e che ieri (26 maggio 2015) ha fatto tappa anche a Soveria Mannelli.
Sia i comitati e sia la deputata sottolineano infatti che, a distanza di pochi giorni dall’entrata in vigore dell’ormai famigerato decreto Scura sulla rete dell’assistenza ospedaliera, un decreto che così com’era stato pensato si rivelerebbe fortemente penalizzate per gli ospedali di montagna, non ci sono ancora segnali importanti di una sua rimodulazione atta a scongiurare questi pericoli.
Accompagnata dal presidente del Comocal Alessandro Sirianni e dal presidente del Comitato pro-ospedale di Soveria Mannelli Antonello Maida, la deputata ha quindi visitato la struttura ospedaliera e ne ha apprezzato l’organizzazione complessiva, oltre che gli sforzi compiuti da tutti gli addetti per garantirne l’esistenza e per poter continuare a offrire servizi sanitari essenziali per le popolazioni di quest’area montana.
E’ anche per questo che la deputata Nesci, ha ritenuto opportuno scrivere ufficialmente al presidente della giunta regionale calabrese Mario Oliverio, invitandolo a “impugnare il decreto” per operare appunto quelle rimodulazioni che garantirebbero ai quattro ospedali di montagna calabresi, tra cui quello di Soveria Mannelli, di poter interpretare ancora quel ruolo che negli anni si è rivelato indispensabile per i cittadini di questo territorio.
L’assunto della deputata Nesci è quello che non si può rinunciare a un presidio sanitario in un territorio per molti aspetti penalizzato e isolato, anche perché tale presidio, finché gli è stata data la possibilità di operare per il meglio, aveva dimostrato di brillare sia per la qualità e sia per la quantità dei servizi erogati, impedendo il fenomeno dell’emigrazione sanitaria, ma anzi attraendo pazienti dai centri vicini, anche da città importanti come Lamezia Terme, e perfino dalla vicina provincia di Cosenza.
Abbiamo aggiunto, in fondo alla pagina, una galleria di foto della visita .
Per completezza di informazione pubblichiamo di seguito la lettera inviata dalla deputata del Movimento Cinque Stelle Dalila Nesci al presidente della giunta regionale Mario Oliverio.
<< Oggetto: lettera per modificazione od impugnazione DCA n. 9/2015 da parte del Governatore della Calabria.
Preg.mo Presidente,
Le ho già chiesto – per ora senza una Sua risposta – di impugnare il decreto in oggetto, nel quale il Commissario per l’attuazione del piano di rientro dal debito sanitario, Ing. Massimo Scura, ha in primo luogo ignorato due sentenze della magistratura amministrativa che imponevano la riapertura degli ospedali di Trebisacce e Praia a Mare, in provincia di Cosenza.
Nel citato provvedimento, la rete dell’assistenza è stata riorganizzata, emerge, sulla base di interessi politico-partitici, piuttosto che delle necessità dei calabresi, i quali non vedono tutelato il diritto alla salute.
In maniera chiara e diretta devo dirLe che è inutile, e soprattutto illusorio, che Lei giri per gli ospedali con il Commissario Scura, il quale in questo periodo elettorale rassicura l’opinione pubblica con la promessa di modificare un po’ per volta il DCA n. 9. Siamo seri e non raccontiamo favole, dato che per modificare il precedente decreto, il n. 18/2010, ci sono voluti cinque lunghi anni, con tutte le conseguenze del caso.
Il DCA n. 9 è dello scorso 2 aprile. Lei, Presidente, ne conosce la storia, perché, tra l’altro, in proposito non è stato coinvolto in tempo utile. Anzi, se non fosse stato per me – che dopo l’incontro avuto lo scorso 31 marzo con il Commissario ho annunciato tramite stampa l’imminente uscita della nuova rete dell’assistenza – Lei non avrebbe saputo nulla. Sa bene, poi, di essere stato ingannato, nel momento in cui – proprio lo scorso 2 aprile a Catanzaro – Le era stata promessa una revisione del decreto in argomento, che invece è stato lasciato tale e quale dal Commissario Scura e dal Subcommissario Andrea Urbani, che ne è il vero autore materiale.
Per ultimo, Le ricordo che nel relativo Programma operativo gli ospedali di Praia a Mare e Trebisacce risultano ancora case della salute. In quanto al destino degli ospedali di montagna, esso appare tristemente segnato, stando alle previsioni del DCA n. 9: si avvia una silenziosa chiusura di questi presìdi, mediante un temporaneo mantenimento che ne riduce l’efficacia.
Come sa, anche l’assegnazione dei posti letto è stata del tutto arbitraria, in Calabria, come avvenuto per la riapertura di Ginecologia-Ostetricia a Melito Porto Salvo (Reggio Calabria), feudo elettorale dei senatori Ncd Nico D’Ascola e Giovanni Bilardi.
Per modificare i decreti commissariali occorre pochissimo tempo. L’esempio è costituito dal DCA n. 38/2015, col quale all’Azienda ospedaliera “Mater Domini” di Catanzaro sono stati dati nuovi posti, rispetto al DCA n. 9. Perché le anomalie del DCA n. 9 non vengono risolte con altrettanta velocità?
Faccia pure, se Lei vuol continuare nell’immobilismo, accettando di pagare i consulenti che affiancheranno Kpmg per i conti dell’Asp di Reggio Calabria, subendo le strategiche perdite di tempo del trio Scura-Urbani-Rettore Quattrone circa il finanziamento regionale “a ufo” all’ospedale “Mater Domini” e tacendo sulle nomine illegittime dei vertici delle aziende sanitarie. Non dica, però, che non sapeva, che nessuno L’aveva informata.
La sollecito nuovamente, dunque, a premere per modificare subito il DCA n. 9 o ad impugnarlo, per una sanità efficace nelle zone disagiate e di montagna. Le ricordo che Lei è stato molto rapido a opporsi al ricorso della candidata presidente Wanda Ferro, relativo all’esclusione dal Consiglio regionale, così dimostrando la difesa delle ragioni del palazzo. Sia altrettanto lesto, allora, nel tutelare i cittadini calabresi. Non faccia scadere i termini: tuoni perché il Commissario Scura modifichi il DCA n. 9 o impugni il decreto entro i sessanta giorni previsti dalla legge.
In attesa di un Suo riscontro, Le porgo distinti saluti.
Tropea, 26 maggio 2015
Dalila Nesci – Deputato, M5S >>