Attesa per il prossimo 5 aprile alle 17, al Museo Archeologico lametino, l’inaugurazione della nuova mostra dell’artista Antonio Saladino, “Scultura Dipinta. Trasposizioni su carta vetrata”. Curata dalla storica dell’arte Elisabetta Longo, l’esposizione è promossa dalla Direzione regionale musei Calabria e realizzata in sinergia con lo stesso Museo lametino, con il patrocinio del Comune di Lamezia Terme e il coordinamento dell’Associazione Castalia. Un momento anche molto intimo per Saladino, visto che torna a esporre nei luoghi in cui ha mosso i primi passi da artista. Tre i nuclei essenziali in cui si snodano le 47 opere pittoriche su carte vetrate: ludico, introspettivo e spirituale, sul filo conduttore della creatività e sulle varie possibilità di intersezione che si creano tra un ambito tematico e l’altro. L’elemento scultoreo, infatti, si trasferisce sulla carta vetrata e si affida all’utilizzo originale del supporto e dell’essenza materica che traspare con naturalezza.

«Per me è un onore esporre nella mia città natale e in questo prestigioso museo. Proprio in questo complesso monumentale, agli inizi degli anni ‘70, ho esordito con la mia prima personale» ha dichiarato il ceramista, scultore e pittore lametino. «Nell’arco della sua produzione artistica, Saladino ha messo in atto una rottura semantica attraverso le sue ceramiche, in una presenzialità oggettuale reinterpretata, dove non è soltanto la figurazione tridimensionale ad occupare il primo piano del senso e dello spazio, ma anche la capacità di coordinamento sintattico della superficie, della pelle materica, delle cavità e quindi della capienza» è quanto sottolinea la stessa Elisabetta Longo, aggiungendo come Saladino esprima così la sua ricerca «in una raffinata narrazione ricca di suggestioni in bilico tra arte e archeologia, in un’interessante esperienza visiva ed estetica, evocando le origini magnogreche della cultura calabrese». «Miriamo a creare nuovi modi di fruire il museo, archeologico per vocazione ma che si pone come hub culturale – ha aggiunto la direttrice Simona Bruni – in cui invitare artisti e professionisti della cultura a collaborare all’interno di un quadro interdisciplinare, consolidando la sinergia con le istituzioni locali e il mondo associazionistico».
La mostra sarà poi visitabile dal martedì alla domenica, dalle ore 9 alle ore 19, fino al 5 maggio.