<<La risposta – puntualizza Emilio Grimaldi – l’ho affidata a una ninfa, a Scilla. Che compare all’interno del romanzo come una visione. Le teorie sulla comunicazione, sociologiche e antropologiche, non bastano a svelare le motivazioni più irrazionali e più viscerali. E ho chiesto ausilio a un mito della nostra terra. Mi sono coperto la testa di cenere e ho viaggiato alla ricerca di una parola rivelatrice, quasi ristoratrice. La trovate all’interno del mio ultimo libro #Padriepadrini. Una storia comune, di un padre che deve combattere contro i mulini a vento per avere giustizia. Ma non tanto comunemente accettata perché abbiamo sempre bisogno di un partito, di prendere parte di una fazione a discapito dell’altra. È più facile essere parte di qualcosa che essere semplicemente se stessi in mezzo agli altri, con o senza l’altro. Che non è solo “l’inferno” come direbbe Sartre. Ma una persona come noi con cui, volenti o nolenti, dobbiamo sforzarci di condividere la fortuna di vivere questo scampolo di vita. Oppure di non farlo. Ma senza farci trascinare dalle tare personali che come zavorre ci incatenano all’odio e al male. A un mondo sotterraneo. Senza luce e senza speranza>>. Parleremo di questo e di tanto altro all’iniziativa promossa dall’Associazione Ginevra, dal Comune di Cropani e dalle