di Raffaella De Grazia –
Impegno, cuore, determinazione: le mille anime di Valentina Sacco, tra gli studi in Giurisprudenza e la passione per la musica.
Rita Levi Montalcini diceva: “Rare sono le persone che usano la mente, poche coloro che usano il cuore, uniche coloro che le usano entrambi”. Tale assunto ben si presta per descrivere Valentina Sacco, trentenne decollaturese che è riuscita a coniugare bene la sua dedizione alla pratica forense con una passione smodata per la musica.
Classe 1990, padre decollaturese e madre svizzera, Valentina riesce a conseguire con successo la Laurea in Giurisprudenza, avviandosi ad esercitare pratica forense a Catanzaro.
Mente e cuore, però, non sempre parlano la stessa lingua, pur riuscendo a comprendersi e a convivere benissimo. Il cuore della 30enne batte infatti per la musica. Comincia ad imbracciare la chitarra all’età di sedici anni, strimpellando le prime note da autodidatta. Valentina debutta nel mondo della musica esibendosi in feste di piazza e piccoli locali, inizialmente proponendo cover di brani italiani e internazionali; parallelamente, comincia a mettere su carta le proprie sensazioni ed emozioni, componendo così i testi dei suoi brani.
Nei giorni scorsi rilascia sul proprio canale ufficiale YouTube il suo primo singolo, “Non mi fai paura”, registrato durante il difficile periodo del lockdown. La giovane cantante sta lavorando ormai da due anni al suo primo importante progetto: il suo album di debutto (registrato presso la “Black Horse Music Studio” di Francesco Merante), un sogno nel cassetto dedicato anche ad una sua cara amica, la cui tragica scomparsa è stata determinante per riprendere in mano il suo lavoro su sette note. Conosciamo meglio Valentina Sacco attraverso questa intervista.
Una Laurea in Giurisprudenza ed una passione, quella per la musica, diametralmente opposta ai tuoi studi. Come hai conciliato queste due “anime”?
Bella domanda. Sono “anime opposte”, vero, ma sono riuscita a conciliarle tra loro avendo la musica, per me, rappresentato sempre il mio posto sicuro, il rifugio necessario per alleviare la stanchezza. Spesso, dopo una giornata intensa di studio/lavoro, anziché dormire come farebbe chiunque mi metto a suonare, cantare, comporre: questo rappresenta per me un momento di relax.
Il panorama spettacolare italiano sta subendo una forte battuta d’arresto a causa dell’epidemia da Covid-19. Secondo te, la politica sta facendo abbastanza per questa categoria? Come si potrebbe uscire da questa crisi? Chi fa arte, musica, spettacolo lo sente eccome il peso di questa chiusura. C’è chi, come me, ha deciso di uscire allo scoperto proprio ora ed è tremendamente difficile, siamo in una situazione di stallo. Un conto è potersi esibire in giro e farsi conoscere attraverso i concerti, un altro è cercare di farlo attraverso i social, anche perché non tutti hanno o utilizzano Internet. La politica sta provando a darci una mano, ma siamo pur sempre delle persone che necessitano di quel contatto diretto con il pubblico che attualmente non è possibile avere per nostra e altrui tutela. Non ci resta che sperare che tutto questo finisca presto.
Parliamo ora della tua passione per la musica: quali sono le tue influenze? Quali i performer di riferimento?
Quando ho iniziato ad avvicinarmi a questo mondo avevo una cover band dapprima dei Cranberries e poi di Elisa. Diciamo che a livello di stile sono vicina al pop-rock, ma mi piace variare. Ho cantato spesso anche canzoni di Avril Lavigne e degli Evanescence.
Il tuo primo singolo è la trascinante “Non mi fai paura”, caratterizzato da un testo dalla forte profondità. Qual è stata la sua genesi?
Inizialmente volevo scrivere un brano sulla paura del buio, intesa letteralmente. Il pezzo, però, si è trasformato in qualcosa di più profondo nel momento stesso in cui ho preso carta e penna. Tra me e me dicevo: “Ma questa non è affatto paura del buio, è un malessere interiore che può rappresentare chiunque”. Nel video musicale, infatti, la lettera che strappo e mi fa piangere è simbolica di questa sofferenza che più in là viene trasformata in luce attraverso colori più forti e scene più allegre.
Non vediamo l’ora di poter ascoltare il tuo primo CD. Puoi fornirci qualche anticipazione sulla data di uscita e sui brani che lo comporranno?
Vista l’attuale emergenza sanitaria è difficile stabilire una data precisa di uscita del CD, personalmente mi piacerebbe portarlo nelle vostre case nel periodo estivo. I miei brani sono molto attuali; tratto tematiche particolari.
Una canzone, ad esempio, parla dei continui giudizi e delle etichette che affrontiamo quotidianamente e, magari, chi giudica lo fa solo per “sentito dire”. Ho dedicato un brano ad una mia amica che ha perso veramente ciò che di più bello si possa avere nella vita: lei non parla e io mi esprimo al suo posto. In un pezzo parlo delle fobie; in un altro, in chiave ironica, descrivo situazioni che potrebbero vivere gli studenti nelle loro case. Per concludere, la canzone che darà il titolo all’album sarà un inno di speranza per tutti coloro che hanno perso il lavoro o i soldi, per chi si è ammalato, ecc.. Non voglio spoilerare troppo: bisognerà ascoltare le mie canzoni per saperne di più!
Potete ascoltare “Non mi fai paura” su YouTube (clicca sotto per avviare il video).