Un servizio del settimanale TV7 a cura del TG1, in onda su Rai Uno, sarà dedicato alla “strada che non c’è”. Si tratta della struttura viaria, iniziata e ancora non conclusa, di collegamento tra l’autostrada A3 e la superstrada dei Due Mari, i cui lavori di costruzione sono adesso nuovamente bloccati. La strada del Medio Savuto avrebbe dovuto collegare Colosimi (bivio di Coraci della strada statale 616) con la superstrada dei Due Mari (Marcellinara), attraversando i paesi della ex comunità montana del Reventino -Tiriolo – Mancuso, ma ancora a tutt’oggi, non è percorribile nemmeno per un chilometro
In un comunicato pervenuto in redazione, viene annunciato che venerdì sera, 1 aprile, andrà in onda su Rai Uno, in seconda serata, un servizio che parlerà della “strada che non c’è”. Sarà trasmesso nel corso del programma TV7, settimanale del TG1 RAI. L’importantissimo settimanale che và in onda ininterrottamente da più di cinquanta anni sulla prima rete nazionale e per cui hanno lavorato alcuni tra i migliori registi e giornalisti della storia della televisione italiana (ricordiamo tra gli altri il grande Pierpaolo Pasolini e Sergio Zavoli), proporrà un reportage sulla situazione delle infrastrutture stradali Calabresi e in particolare si occuperà di quelle in costruzione come la ormai purtroppo famosa “strada che non c’è”.
La troupe guidata da Riccardo Giacoia, importante giornalista a livello nazionale come i suoi predecessori del programma TV7, ha registrato alcune immagini che testimoniano lo stato di abbandono del cantiere della strada anche detta del “Medio Savuto” e ha sentito la voce di alcuni degli attivisti del Comitato “La strada che non c’è” che hanno, ancora una volta segnalato lo stato di abbandono dell’ importante opera essenziale e prioritaria per la zona centrale della Calabria, la zona delle ex comunità montane del Savuto e Reventino – Tiriolo – Mancuso.
Purtroppo da qualche mese l’impresa appaltatrice che stava svolgendo i lavori della costruenda strada ha abbandonato di sua iniziativa i cantieri e la Provincia di Catanzaro sta cercando di rescindere il contratto e successivamente di appaltare nuovamente l’opera.
Questi ultimi eventi hanno fatto ulteriormente peggiorare la situazione già grave, in quanto i lavori iniziati verso la fine degli anni ottanta, interrotti e poi ripresi nel 2005, che già proseguivano a singhiozzo e molto lentamente, ora sono totalmente fermi.
Ricordiamo l’importanza di questa strada che toglierebbe dall’isolamento una popolazione di circa 25.000 persone dell’area centrale della Calabria e ne permetterebbe lo sviluppo.
Non si ferma invece l’encomiabile lavoro degli attivisti del Comitato “La strada che non c’è” i quali, ormai, da oltre cinque anni cercano di tenere sempre alta l’attenzione sull’annosa problematica. Loro non si abbattono, anzi, promettono nuove e numerose altre iniziative. E comunicano che si fermeranno solo quando il corso dei lavori si sarà normalizzato e verrà finalmente realizzata questa necessaria opera che sicuramente darà ossigeno agli abitanti dell’entroterra catanzarese e cosentino.