Born down in a dead man’s town…
Pochi artisti, nella storia della pop music, sono stati in grado di creare un forte senso di empatia con l’ascoltatore come Bruce Springsteen, un archetipo americano capace di legare il rock’n’roll e il folk, Elvis e quella coscienza sociale incarnata dal Greenwich Village, da Woody Guthrie a Bob Dylan. Ma anche il New Jersey e la vita in un comune del cosentino di 35mila abitanti. La vita di Mauro Nigro, regista, D.O.P., videomaker e cantautore legato dunque a doppio filo alla poetica di Springsteen, dall’epica cinematica e l’apologia della fuga di Born To Run all’impietoso confronto con l’età adulta di Darkness On The Edge Of Town e The River, passando per la fine dell’american dream di Nebraska, i cui fantasmi continuano ad aleggiare, seppur ben nascosti, sul bestseller Born In The U.S.A. Ma sono solo alcune delle tappe cruciali raccontate da Nigro in “Nato in una città di morti – Io & Bruce Springsteen”, recital dall’impronta semi-autobiografica che sarà presentato venerdì 21 aprile, alle ore 22, allo Stage Live Pub di Martirano Lombardo. Storie e canzoni, musica e parole per un’intensa indagine sul potere salvifico della musica. Quella di Bruce Springsteen, ovviamente. Ingresso gratuito. Per info e prenotazioni: 3895758183.
Sinossi (in breve l’opera di Nigro)
“NATO IN UNA CITTÀ DI MORTI”
Gli anni 80 in Calabria non erano questo granché. Il futuro sembrava una roba distante, sia temporalmente che come possibilità. È alla fine di quel decennio che l’illustre sconosciuto Mauro Nigro “incontra” Bruce Springsteen. Un colpo di fulmine improvviso che lo porterà a volerne sapere sempre di più sul cantante. Scoprendo che un tipo cresciuto a migliaia di chilometri di distanza sentiva le cose allo stesso modo in cui le sentiva l’illustre sconosciuto, come se raccontasse la vita di quello sconosciuto, nonostante Bruce fosse nel Jersey e Mauro a Rende, in provincia di Cosenza. Finendo per trovare, in Springsteen, risposte, segreti e indicazioni su come affrontare quella cosa difficile che si chiama vita.
Cut e siamo a 35 anni dopo. Mauro, l’illustre sconosciuto, è cresciuto, diventato un adulto, suo malgrado. Si ritrova a raccontare le canzoni di Springsteen, i successi mainstream vituperati, le rarities e i bside, che l’hanno accompagnato. Come sono nate. Come non se ne siano mai andate. Come, ancora oggi, più di una volta, gli abbiano salvato la vita da quella “città di morti” che è, alla fin fine, la vita.
Mauro Nigro
Mauro Nigro è un regista, D.O.P. , videomaker che ha mille interessi nella vita. Ha collaborato con alcune testate giornalistiche calabresi, fanzine on line musicali e radio. Suona dai tempi del liceo. Ha militato in band come Impasto Nudo, Ogun Ferraille, Coffea Strange ed Hacienda D.
Dal 2013, porta avanti un progetto musicale chiamato Cassidy. Come Cassidy ha pubblicato un disco dal titolo “Worst mortal accidents happen at home” (riedito di recente) da LA LUMACA DISCHI. Ha portato in giro il disco live da solo, in duo e in formazione completa. Il 7 aprile è uscito il suo nuovo singolo, “Woods”, presentato in anteprima al Color Fest e disponibile su tutte le piattaforme digitali.