Concludiamo la corrispondenza giornalistica per ilReventino da Liège, teatro del brutale attacco di violenza con diverse persone decedute, in riferimento alla trattazione del non previsto episodio di cronaca. Ecco il link all’articolo precedente con la notizia dal titolo: Attacco brutale in Belgio, due giovani poliziotte uccise e diversi agenti feriti
Nelle scorse ore si è tenuta una commemorazione per le vittime del terribile fatto accaduto che ha colpito il Belgio, nei pressi della piazza della cittadina.
Tante le persone giunte per rendere omaggio ai caduti, con i vertici della Polizia e dello Stato belga.
Ricordiamo che due donne, in servizio presso la Polizia di Liège sono state le prime a cadere sotto i fendenti di un coltello e i colpi di pistola dell’assalitore.
Due rappresentanti della legge, molto ben volute, che hanno lasciato un segno di dolore indelebile tra i loro colleghi.
Mamme, mogli in divisa, che stavano solo garantendo la sicurezza nei pressi di una scuola.
Anche un giovane ragazzo è stato ucciso dall’uomo, solo per essersi trovato a pochi metri dall’assassino. Diversi gli agenti ancora in ospedale colpiti nel raid. Nonostante il tentavo di proteggersi con degli ostaggi, i militari hanno ucciso e neutralizzato il killer.
Secondo alcune indiscrezioni, non confermate dalla polizia, una donna di origini arabe avrebbe cercato di fermare la furia omicida dell’uomo, nel tentativo disperato di allontanarlo dalla vicina scuola. Le lacrime sui volti degli agenti erano fortemente tangibili durante la celebrazione di oggi. Volti bassi e un dolore percepibile nell’aria.
Non è la prima volta che la polizia belga è stata nel mirino degli attacchi. Nel 2016 a Charleroi altre due donne in divisa furono gravemente ferite.