La “Faggeta di Condrò” non è in pericolo, con decisione lo afferma il sindaco di Serrastretta, Felice Molinaro, che precisa come invece sul bosco, oggetto di timori per operazioni di taglio delle piante, non c’è nessun rischio.
In riferimento all’allarme a difesa della “Faggeta di Condrò”, recentemente lanciato sui social network e poi rimbalzato sulla stampa e sui siti di informazione on line, scaturito dal fatto che il comune di Feroleto Antico, nel territorio di sua proprietà, ricadente in agro di Serrastretta, ha predisposto un “Piano pluriennale dei tagli” (PPT), Felice Molinaro, sindaco di Serrastretta, interviene per fare delle precisazioni che vengono di seguito riportate. «Innanzitutto, come ho già dichiarato pubblicamente nell’immediatezza, ribadisco la preoccupazione e la contrarietà dell’amministrazione che guido in merito all’ipotesi di taglio su cui è stato lanciato l’allarme.
Al riguardo, ringrazio l’avv. Francesco Bevilacqua, che ho avuto modo di conoscere ed apprezzare, per aver sottoposto la problematica all’attenzione dell’opinione pubblica, me compreso, e analogamente l’on. Parentela per aver voluto, anche lui, intervenire sulla vicenda, attraverso una interrogazione parlamentare. Da sindaco mi corre, però, l’obbligo di evitare che all’interno di una battaglia preventiva, che confermo di condividere e sostenere, si possano veicolare riferimenti imprecisi e notizie non esatte, in grado di arrecare danni d’immagine al territorio di Serrastretta. Intanto è assolutamente da evidenziare che l’area forestale di proprietà del comune di Feroleto Antico, oggetto di preoccupazione, non rientra affatto nel confine del Sito di Importanza Comunitaria SIC, identificato come IT 9330124 Monte Contrò, che invece è praticamente di esclusiva proprietà del comune di Serrastretta e che comprende la ben nota faggeta ultrasecolare>>.
In merito il sindaco Molinaro tiene ad evidenziare, inoltre, che <<il bosco attenzionato non è “La Faggeta di Condrò” propriamente detta, quella che la gente conosce, frequenta e identifica come tale, in gran parte tutelata dal SIC e di proprietà del comune di Serrastretta, ente che l’ha sempre preservata e difesa. Si tratta, invece, di una zona a margine, meno “nobile” da un punto di vista selvicolturale, di proprietà di Feroleto Antico, situata al confine con il comune di Platania, e addirittura separata dalla nota “faggeta” ultrasecolare da una ampia fascia di terreno, anch’essa caratterizzata da faggi, di proprietà del comune di Pianopoli, ma sempre in agro di Serrastretta. Per di più, i terreni in questione sono distanti sia dal passo Condrò che dalla zona che le mappe indicano come Monte Condrò, quindi per niente accostabili a questa area del territorio serrastrettese. Più precisamente, si tratta di due grandi appezzamenti, uno dei quale, in parte interessato da bosco di faggio quindi parzialmente classificabile come faggeta, ricade ai piedi del Monte Castelluzzo, nella zona periferica e marginale del fondo conosciuto come “Montagna e l’altro è un’appendice della zona nota come “Montagnola”, che nulla c’entra con la faggeta>>.
Il sindaco di Serrastretta, Felice Molinaro, a difesa dell’azione del comune tiene infine a puntualizzare <<fatte queste doverose precisazioni, voglio sottolineare che in merito al “Piano pluriennale dei tagli” predisposto da Feroleto Antico, il comune di Serrastretta è completamente estraneo poiché, non essendo un ente titolato in materia, non viene informato, nemmeno per conoscenza, di ciò che riguarda le scelte gestionali in materia forestale operate da un altro soggetto. Tale ambito è, invece, demandato alla Regione Calabria, cui spetterà verificare la fattibilità tecnica del progetto e l’aderenza alla legge forestale vigente. Pertanto, come tanti altri, anche io ho appreso la notizia sui social ed ho immediatamente avvertito la necessità di sentire il sindaco di Feroleto per chiarire la situazione, palesando la mia preoccupazione e contrarietà. Devo, per correttezza, dire che il collega mi ha subito rassicurato. Lascio a lui l’opportunità, il diritto e il compito di entrare nel merito del piano predisposto, di cui tra l’altro non ho contezza, non avendolo visto, e di precisare la posizione della sua amministrazione>>.