Quanti misteri nascondono queste montagne calabresi. Ne sa qualcosa Riccardo Cristiano, autore del libro “La Compagnia del Lupo e la quarantesima porta” romanzo archeo-fantasy appena pubblicato e che già suscita curiosità e interesse. Gli abbiamo proposto un’intervista per il sito www.ilReventino.it in modo da meglio conoscere l’autore e chiedergli qualche notizia in più sul suo racconto e la storia raccontata nel libro.
Come nasce “La Compagnia del Lupo e la quarantesima porta”?
– Era da tempo che avevo in cantiere questo libro, nella mia testa i personaggi, pian piano, prendevano vita, e circa un anno fa, ho messo nero su bianco i miei pensieri. Da quel momento era come entrare in un universo parallelo, vivere le avventure del mio alter ego, il lupo, e della sua compagnia. L’ambientazione è prettamente calabrese, le montagne sopra Lamezia Terme, Cleto, ed altri luoghi che hai definito “magici”. Esattamente. La passione che ho sempre avuto per le escursioni, l’amicizia con Luigi Serafino Gallo dell’associazione Santi 40, mi ha permesso di camminare nella storia. Una storia dimenticata, che abbiamo cercato di portare alla luce, come questo libro, un omaggio alla mia terra e ai tesori “celati sotto gli occhi di tutti”.
Come mai il personaggio del Lupo?
– Nelle piccole comunità, come anche a Sambiase, spesso le famiglie hanno dei soprannomi. La mia, quella dei Cristiano, era soprannominata “i lupi”. Ma non è solo per questo che è nato il personaggio. Ho sempre odiato la concezione umana del “lupo cattivo” spesso definito tale da “fiabe mal raccontate” o “fake news”. Nel libro è scritto chiaramente come nasce, lascio al lettore la curiosità di scoprirlo.
Hai concepito il libro come una trilogia, mi pare.
– Si, almeno per il momento, perché ciò che desidero raccontare, non poteva entrare in un solo volume. Così, i personaggi che adesso imparerete a conoscere, vi accompagneranno anche in seguito, scoprendo cosa li muove.
Parlaci dei luoghi.
– Come dicevamo, l’ambientazione è calabrese, in parte lametina, ma non solo. Ci sono leggende legate ad essi, misteri che avvolgono ancora oggi alcuni posti poco noti, ma che meritano, a mio avviso, di essere riscoperti, tutelati, rispettati. Le nostre montagne, i piccoli ruscelli presenti nei boschi, le rocce, ci parlano, e non mi sento un folle a dire questo, basta saper ascoltare.
A chi consiglieresti di acquistare il tuo romanzo?
– E’ rivolto a tutti, ragazzi adolescenti che vogliano sognare ad occhi aperti, leggendo un racconto che li porterà oltre i limiti del reale. Adulti, curiosi di conoscere le meraviglie della Calabria. Ma anche e soprattutto, una storia di amicizia, fiducia nel prossimo, rispetto della natura, presa di coscienza delle varietà umane e di come queste ultime siano connesse al mondo che ci circonda.
La “Compagnia del Lupo” è formata da 5 personaggi, chi sono?
– Beh, il Lupo, il mio alter ego, deve gestire la sua rabbia, capace di trasformarlo in un essere metà uomo e metà bestia, non un licantropo, ma qualcosa che nemmeno lui sa ancora bene cosa sia. Luigi, l’amico con il quale condivido la passione per le escursioni, la natura e la curiosità in genere, con lui scopro me stesso e mi confronto con la mia apparente “diversità”. Ilaria, ragazza dotata di una spiccata sensibilità, amante delle discipline orientali e delle tradizioni popolari, sempre pronta a suggerire un collegamento storico, Giuseppe, che definisco “GeoNerd” è un geologo sui generis, molto tecnologico e a volte un po’ imbranato, ma pieno di risorse. Ed in fine, ma non per importanza, Fabio, affetto da distrofia muscolare, ma con una mente alla Stephen Hawking ed un genio al pari di Nikola Tesla, capace di costruirsi un esoscheletro che lo rende autonomo ed un team di scienziati in grado di realizzare le sue avveniristiche invenzioni.
Dove è possibile reperire il libro?
– Sul sito della casa editrice, www.officineeditorialidacleto.it oppure contattandomi attraverso i social, ormai sono ovunque, come mi ha detto un caro amico.