Domenica pomeriggio alle sei e mezza, la sala dell’Officina della Cultura di Soveria Mannelli era quasi piena, oltre 120 i cittadini intervenuti in una domenica sera estiva poco invitante per via del caldo e dell’orario inconsueto.
Il Comitato era fiancheggiato dagli onorevoli del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe D’Ippolito e Dalila Nesci, al tavolo dei relatori il presidente del Comitato, Antonio Maida, il presidente del Comocal (Comitato degli Ospedali Montani Calabresi) Alessandro Sirianni e il sindaco della città Leonardo Sirianni.
Tutto per consegnare il progetto tecnico sull’ospedale ai due referenti del M5S, demandato nella costruzione tra ASP di Catanzaro e Comitato Pro Ospedale, direttamente dal Commissario Saverio Cotticelli.
Un progetto condiviso tra le parti, dettagliato e articolato che i due esponenti del M5S hanno trovato condivisibile perché non pretestuoso, ma ben modulato e di possibile attuazione senza mai andare sopra le righe. Questo hanno detto D’Ippolito e Nesci, sottolineando come facilmente una proposta progettuale in genere rischia di andare oltre le legittime pretese, qui – hanno detto – c’è solo buon senso.
Un progetto articolato che riprende le linee guida del Decreto 64 del commissario ad Acta, Scura, oltre che essere rafforzato dall’Atto aziendale che trova altre prerogative per definire l’offerta sanitaria del comprensorio montano del Reventino. Un atto costruttivo che vede l’ospedale proiettato verso una forma condivisa tra Azienda e Territorio oltre che entrare in sinergia con lo spoke di riferimento di Lamezia Terme.
A fare da trainer Alessandro Sirianni, che ha presentato i relatori e dato il là ai lavori specificando le emergenze di maggiore criticità: ufficio ticket, laboratorio analisi, fisioterapia, pronto soccorso, radiologia, gastroenterologia e day surgery, oltre che sottolineato l’emergenza del personale.
Poi la palla passa al sindaco, Sirianni, che traccia un excursus sul territorio nel rapporto con l’ospedale, spiegando che l’assise consiliare giorni fa ha prodotto una delibera unitaria volta a trovare soluzioni e strenue difese di quello che deve essere l’ospedale in questo territorio.
Ad Antonio Maida l’onere di spiegare nei dettagli i fondamenti del documento programmatico da inserire nel nuovo decreto sulla riorganizzazione della rete ospedaliera futura, che supererà l’attuale Decreto 64. E Maida è stato lineare nella dissertazione andando nei dettagli tecnici e programmatici, spiegando come il lavoro sia stato un fatto condiviso e unitario tra il Comitato, e il direttore sanitario Pou, Antonio Gallucci, unitamente alla responsabile del personale paramedico, Irene Torchia.
Una definizione condivisa, dopo che la programmazione era iniziata negli uffici della Regione al cospetto del commissario Saverio Cotticelli.
Per d’Ippolito, il progetto è quanto di meglio si poteva fare e connota un rafforzamento nell’intera area lametina, che ha rischiato di essere inghiottita dal redigendo piano programmatico volto a creare una super azienda unica a Catanzaro, che avrebbe indebolito le strutture satelliti come Lamezia Terme e Soveria Mannelli.
Un atto “impugnato” tempestivamente dallo stesso deputato – che lo dice con una certa soddisfazione – e nella fattispecie avallato anche da Saverio Cotticelli. Infine la chiusura è per Dalila Nesci, da anni in prima linea sui problemi della sanità regionale, che ha spiegato le incongruenze del comparto che ha prodotto e continua a produrre deficit per mancanza di controlli seri e serrati.
Le cose le cambieremo – ha detto la Nesci – perché noi siamo il nuovo e non possiamo permetterci di fiancheggiare usi e costumi clientelari che ci hanno portato a questa situazione. In pratica tutto dovrebbe stravolgersi al meglio, quando sarà applicato in toto il “Decreto Calabria”, quindi con la definizione delle nuove nomine “meritocratiche” e non più politiche, dei nuovi Commissari delle ASP e delle Aziende Ospedaliere, consegnando al comparto figure irreprensibili che avranno l’onere di amministrare sotto stretta sorveglianza del commissario ad Acta, della Consip e uno stuolo di esperti economici preposti allo scopo.
Prima di chiudere, Alessandro Sirianni ha ribadito ai due parlamentari il problema del laboratorio analisi, supplicandoli di dare un segno tangibile per risolvere il problema che potrebbe acutizzarsi fino alla mancata erogazione del servizio nel pomeriggio e la notte finanche al pronto soccorso.
E la premura c’è stata, difatti lunedì mattina, la Nesci e d’Ippolito, più volte da Roma si sono messi in contatto con il Comitato, per trovare la soluzione del caso. Insomma, il Comitato nei due referenti del M5S ha trovato una sponda che mai in passato si era materializzata sebbene il soccorso sia stato chiesto alla politica tutta.
Ora non resta che continuare a lavorare con la solita spinta propulsiva senza mai abbassare la guardia.