Protagonista odierno della rubrica I libri del Reventino è Pentedattilo. Storie di vita tra passato e presente di Antonella Flachi.
Pentedattilo. Storie di vita tra passato e presente (edito da Città del Sole Edizioni) è il libro di Antonella Flachi, docente calabrese che fino all’età di 21 anni ha vissuto a Pentedattilo, borgo compreso nel comune di Melito Porto Salvo, arroccato sulla rupe del Monte Calvario. Il nome deriva dal termine greco πέντα-δάκτυλος (cinque dita) a causa della forma del borgo che ricorda proprio le cinque dita di una mano.
Come si può evincere dal sottotitolo, il sentimento principe dell’opera è la nostalgia, presente in varie forme e sfumature: la lontananza dalla famiglia, il senso di sradicamento degli emigrati, il distacco dal mondo degli ultimi rimasti nel borgo. Nel libro, di fatti, è analizzato anche il fenomeno della emigrazione che, come tutta la regione, coinvolse e coinvolge tuttora anche i pentidattiloti.
Il volume, corredato da una ricca galleria fotografica che spazia dagli anni quaranta del Novecento ai giorni nostri, non soltanto conserva, ma riattiva la memoria di un borgo abbandonato. Antonella Flachi mette nero su bianco tutte le tradizioni e i ricordi del passato che altrimenti sarebbero andati dispersi col tempo. Il fine della scrittrice, attraverso le immagini, le storie di paese e le interviste ai figli dei tanti emigrati, è proprio quello di far conoscere se stessa e i suoi conterranei
La trama
Pentedattilo, storie di vita tra passato e presente è un contenitore di esistenze che sembrano imitarsi, in questa terra a cui vengono ciclicamente strappati i figli, eppure ognuna di esse è unica, intima e personale. Nel corso della narrazione si susseguono interviste che sviscerano la nostalgia, la durezza del distacco dalla famiglia e dalla propria terra, ma anche testimonianze delle seconde generazioni, di coloro che vivono da sempre il paese per un arco di tempo ristretto, limitato a pochi giorni o settimane all’anno, riflessioni sul modo in cui si veniva e si viene percepiti e accolti in un nuovo ambiente, spesso privo di legami affettivi. Pentedattilo è diventato, per molti, il luogo in cui si riscoprono le memorie e i paesaggi dell’infanzia, ci si ricongiunge ai propri cari. In queste pagine trovano spazio ricordi personali e storie tramandate, eventi storici e tradizioni secolari, ma anche pensieri e sensazioni di chi visita per la prima volta questa terra e ne rimane affascinato, dando vita a uno spaccato che ripercorre non solo le esperienze di chi resta e di chi è costretto a emigrare, ma anche le storie che si intrecciano alle loro.
Antonio Pagliuso