È stato un grande momento di teatro civile, quello offerto sabato sera, 1 giugno, dalle ragazze e dai ragazzi della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo “Gianni Rodari” di Soveria Mannelli. Gli studenti, guidati dalla prof.ssa Cinzia Fiorenza e dal prof. Corrado Plastino, hanno portato sul palcoscenico un testo teatrale, scritto dallo stesso Plastino, dal titolo “Nick e Bart” basato sulla nota vicenda di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, i due italiani condannati ingiustamente alla sedia elettrica il 23 agosto 1927 per un omicidio mai commesso. La vicenda di Sacco e Vanzetti scosse all’epoca il mondo intero, svelando il volto razzista dell’America e facendo prendere consapevolezza agli stessi americani di come la giustizia possa finire per essere anch’essa vittima del pregiudizio.

Il testo del dramma ha attualizzato fortemente la storia di Nick e Bart collegandola alle tante altre storie di migranti che giungono nel nostro paese in cerca di pane e di fortuna e che spesso incontrano l’ostilità e il pregiudizio di quegli stessi italiani che ne furono vittime fino a pochi decenni fa.
50 attori di età compresa tra i 10 e i 13 anni si sono alternati sul palcoscenico dimostrando maturità e capacità teatrali che hanno colpito gli spettatori.
La drammaticità di alcune scene è stata sottolineata dalla colonna sonora composta da Ilaria Spina, talentuosa ex allieva del Rodari, oggi brillante studentessa dell’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Di grande intensità, la scena finale, con la rappresentazione dell’esecuzione capitale dei due protagonisti, resa ancora più emozionante da una coreografia di Antonella Cerra, eseguita magistralmente da Rebecca Aristodemo e dalle parole del brano “Here’s to You” scritto da Joan Baez e musicato da Ennio Morricone per il film di Giuliano Montaldo “Sacco e Vanzetti”, cantato in questa occasione dalla bravissima Nunzia D’Arrò, alla quale sono stati affidati anche gli altri intermezzi canori.
Con “Nick e Bart” l’Istituto Comprensivo Rodari ha non solo messo in scena uno spettacolo dall’alto valore artistico e civile ma ha dimostrato come sia possibile fare didattica in maniera non convenzionale, aiutando così i giovani studenti a trasformare le vicende oggetto di studio in materia viva alla quale dare, letteralmente, corpo.

Quella di Soveria Mannelli è stata la seconda recita della pièce di Plastino. La prima ha avuto luogo ad Altomonte lo scorso 15 maggio in occasione del Festival Teatro Scuola, dove lo spettacolo ha ottenuto il secondo posto (sebbene con il massimo dei voti della giuria) e si è aggiudicato la Coppa “Belluscio”. Una seconda replica è attesa per il prossimo 22 giugno in Piazza Bonini a Soveria Mannelli.
«L’idea di scrivere un’opera teatrale su Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti – ci ha raccontato l’autore e regista della pièce teatrale, Corrado Plastino – è nata dalla lettura di un libro dello storico catanzarese Aldo Ventrici sulla vicenda dell’anarchico Roberto Elia, originario di Catanzaro. Elia, come Sacco e Vanzetti, emigrò negli USA agli inizi del Novecento e lì conobbe i due anarchici e Andrea Salsedo, altro emigrato italiano vittima della giustizia americana di quel tempo.
Conoscevo già la storia di Sacco e Vanzetti sin dalla visione del famoso film di Giuliano Montaldo che aveva ricostruito la loro storia umana, politica e giudiziaria. Ho pensato subito che avrebbe potuto essere d’interesse per i ragazzi della scuola, anche perché avrei voluto legare le notizie di cronaca che quotidianamente narrano le vicende dei migranti che tentano di arrivare in Italia dall’Africa con la nostra storia di migranti in altri continenti: un modo per far capire che un tempo non molto lontano eravamo noi quelli che venivano rifiutati e considerati inferiori per “razza”.
Nella scrittura dell’opera, sfruttando le possibilità che offre il teatro, ho fatto interagire Roberto Elia, Nicola Sacco, Bartolomeo Vanzetti e tutti i personaggi a loro legati con delle ragazze del nostro tempo, come a volergli trasmettere la conoscenza di una storia per niente nota e come a indicargli la strada da seguire per non incorrere negli errori e nelle violenze che nel passato i nostri antenati hanno subito».
E, allora, per dirla con John Baez: «Questa è per voi Nicola e Bart, rimarrete per sempre nei nostri cuori, l’ultimo attimo è il vostro, quell’agonia è il vostro trionfo».
di Antonio Cavallaro