Cleto – Ieri a Cleto, un piccolo centro della catena Appenninica Calabrese, è stata presentata la legge regionale, redatta dal consigliere Franco Sergio ed approvata in tempi record, sull’utilizzo dei locali geologicamente naturali per la stagionatura dei formaggi. Un’opportunità per questo borgo suggestivo di origine rupestre che, proprio grazie alle sue grotte e cavità, può mettere a segno un antico metodo di affinamento di stagionatura dei formaggi noto con il nome di “formaggi di fossa“.
Tracce di questa antica lavorazione sono state trovate, dall’associazione “Cletarte” in un atto notarile del 28 maggio 1781 dove si parla di magazzini, di fosse di pietra, di formaggi e di grotte. I rilievi di quest’ultime e delle fosse sono stati fatti recentemente dall’archeologo Francesco Cuteri.
Oggi, dunque, sarà possibile produrre questi tipi di formaggi anche in Calabria grazie a questa legge che ha ben interpretato gli appelli dell’associazione “Cletarte”, con a capo il suo presidente Gaetano Cuglietta che ha dichiarato: “questo nuovo metodo darà un valore aggiunto al sistema borgo/territorio in una delle zone dell’appennino che rischia lo spopolamento. Ma soprattutto così si apriranno nuove opportunità di lavoro per i giovani e meno giovani che vorranno imparare l’arte dell’affinamento dei formaggi e concludere il loro percorso formativo nelle scuole agrarie o alberghiere“.
Questo è un progetto che sembra una favola, in quanto di fiabesco non ha solo l’atmosfera magica che si respira quando si arriva a Cleto, dalla sua rupe al castello, ma perché vede protagonisti, la natura, la storia, le tradizioni, i prodotti tipici, i cittadini, i casari, i formaggi e le cisterne.