Con “Facciamoci un Goal” titolo del libro di Roberto Alborghetti, edizioni I Quindici si è aperta la seconda edizione della “Settimana dell’educazione” che si svolge dal 28 gennaio al 6 febbraio 2018, a Bianchi.
La manifestazione promossa dall’Unità pastorale Bianchi-Colosimi, dall’Oratorio e dal Comune di Bianchi è l’occasione per riflettere insieme sulla tematica dell’educazione, coinvolgendo le diverse “anime” impegnate nell’educazione dei più giovani del proprio territorio.
Alla tavola rotonda allestita presso il Teatro comunale sul tema “Con le regole fai goal!” sono intervenuti: i sindaci Tommaso Paola di Bianchi e Manolo Talarico di Colosimi; don Giuseppe Trotta, Parroco; suor Luisa Alborghetti, Religiosa Congregazione SASS; Roberto Alborghetti, giornalista; Orlando Fazio, responsabile Giovanile CSC Bianchi “Con le regole ti diverti”; Franco Funaro del Comitato Regionale Calabria FIGC, “Regole ed organizzazione” e Enrico Sarli, masso-fisioterapista “Sport e salute, regole e prevenzione”.
Presente anche Paolo Sandini de I Quindici, che coordina gli incontri di presentazione in giro per l’Italia di “Oggi mi faccio un goal!”.
Il giornalista e autore del libro, Roberto Alborghetti, spiega che gli effetti negativi e devastanti dell’eccessivo uso di strumenti tecnologici inducono i ragazzi a isolarsi, chiudersi in casa, invece di giocare all’aria aperta, fare sport, socializzare ecc.
“Un atteggiamento avverso allo sport – dice – che col tempo nei ragazzi si manifesta in grossi problemi psicofisici”, come risulta da una indagine nella Regione Lazio, la quale dimostra che 2 ragazzi su 3 non sanno fare una capriola, correre ecc. E perdono l’1% all’anno della mineralizzazione delle ossa, con conseguenze sulla salute.

Alborghetti sottolinea che “anche il nostro calcio ha problemi di resistenza” dimenticando l’impegno, serietà e costanza delle squadre e dei campioni di un tempo, che ci hanno regalato tante soddisfazioni e aggiunge “la fuoriuscita dai mondiali, invita ad una riflessione sul gioco del calcio per tornare ai valori più semplici, più veri del senso del gioco.
Questo – conclude – lo dobbiamo fare con i nostri figli con i nostri ragazzi”.
Da questi dati è nata l’idea di Alborghetti di fare il libro-guida per genitori e istituzioni. Una storia di pallone, che segue quello del cellulare.
Un libro che diverte, ma che fa riflettere e si propone come uno strumento pratico e coinvolgente per avvicinare i ragazzi alla pratica calcistica nell’ottica della crescita personale e come veicolo per promuovere i sempre più necessari valori del fair-play sportivo.
Funaro, accenna alla differenza del calcio di ieri e di oggi, responsabilità dei genitori che indirizzano e illudono spesso il bambino che pratica il calcio, gli ingaggi stratosferici dei calciatori e allenatori a discapito di una politica sana per la cultura e promozione delle scuole calcio.
Fazio ha sostenuto che il lato educativo, formativo e sociale dello sport si mostra in tutta la sua forza soltanto quando c’è il fair play.
Il massoterapista Sarli attraverso delle slite ha spiegato che il movimento e lo sport sono essenziali per una buona qualità di vita. E ha aggiunto che, la scelta di attività adatte alle proprie condizioni e altre raccomandazioni di prevenzione degli infortuni, possono ridurre al minimo il rischio di riportare lesioni.

Nel corso della manifestazione è stato diffuso un videomessaggio “live” del calciatore del Cosenza Calcio, Massimo Loviso, con la promessa di intervenire e provvedere, in una prossima occasione da programmare, a salutare di persona i ragazzi di Bianchi.
Simpatica ed emozionante in certi aspetti la consegna di alcuni doni da parte di Franco Funaro: gagliardetto della FIGC ai sindaci e suore, pallone al parroco e volume delle regole di gestione della società ai presidenti della squadra calcio.
di Pasquale Taverna