Sobrà, Sola, Gigliotti, Bonacci, Chiodo, Pingitore, Marasco, Rizzo…
Sembra la formazione di una squadra di “Calcio a 5”. Invece sono le signorinelle che nel 1957, la domenica, alla fine della Santa Messa, avevano il permesso di “farsi una vasca”, per sfoggiare i vestiti da loro confezionati dopo aver partecipato ai corsi di taglio e cucito, sponsorizzati dalla Necchi, che si tenevano presso il laboratorio sartoriale di Oreste Chiodo.
La domenica, quindi, era il momento tanto atteso: Corso Garibaldi di Soveria Mannelli diventava una passerella dove, noncuranti delle misure procaci, delle altezze e delle bellezze, se il trucco era perfetto e i capelli ben fatti, sfilavano le ragazze, qualcuna ancora in cerca di marito, altre già adocchiate…
Ogni domenica arrivava da Catanzaro un fotografo e loro, appena lo avvistavano, si schieravano, occupando entrambe le carreggiate della strada… Eh sì… non c’erano tante macchine e non correvano alcun pericolo…
Poi scattata la foto, facevano ritorno nelle loro case, dove felici, riponevano l’abito della festa nell’armadio tenendo il conto dei giorni che mancavano per… un’altra sfilata!
Erano certamente altri tempi: quelli della poca libertà a dispetto del libertinaggio, dell’accontentarsi di quello che si aveva senza dover chiedere altro, dei regali sospirati e non dell’avere tutto e subito; un’epoca in cui si usciva e si camminava di fretta per fare una passeggiata in più e non per bivaccare senza tempo, dei giorni in cui si rideva e si scherzava “dal vivo” senza strumenti tecnologici…
Erano tempi in cui i valori erano VALORI, il rispetto era RISPETTO PER TUTTI E TUTTO. Ed erano comunque tempi felici!