di Giovanni Petronio –
Dopo un viaggio durato alcuni giorni, all’alba del 14 agosto 2020 sono arrivate nella stazione delle Ferrovie della Calabria di Catanzaro Lido le prime due casse, che assemblate dai tecnici competenti hanno danno vita alla nuova e smagliante automotrice Stadler M4C.506, che si aggiunge alle 5 già presenti dal 2009 nel parco rotabile aziendale. Per la precisione 3 sono adoperate tra Catanzaro Città e Catanzaro Lido e 2 tra Cosenza e Rogliano. Una sesta è in arrivo in autunno.
Sono mezzi bidirezionali con circa 200 posti, di cui 100 a sedere, ad aderenza mista, che cioè possono transitare sia in cremagliera, che sul resto della linea. In realtà F.d.C, tramite comunicato, fa sapere che verranno adoperate solo da Catanzaro a Catanzaro Lido: “a conclusione dei lavori in corso di raddoppio della tratta e alla realizzazione della nuova bretella verso la nuova stazione FS di Catanzaro Germaneto, connettendo anche il Policlinico e la Cittadella regionale”.
Un piccolo ma importantissimo passo in avanti che deve essere letto in maniera ottimistica ma che ancora non guarda alla risoluzione del gap. Ottimistica perché questo ci introduce in un discorso utile al rinnovamento di una parte del materiale rotabile. Non risolutiva perché la strada dell’ammodernamento della linea è in salita e le delibere CIPE indirizzate alla riqualificazione, alla velocizzazione, al miglioramento dell’upgrade del sistema di sicurezza e alla mitigazione delle frane ancora tardano ad essere attuate nella loro interezza (PER APPROFONDIRE: https://www.ilreventino.it/ferrovia-cosenza-catanzaro-tra-buoni-propositi-tanta-speranza-ed-impegni-al-momento-disattesi/).
Inoltre è da sottolineare che da fonti accreditate, ma non ufficialmente confermate, parrebbe che dal prossimo mese di settembre da Soveria Mannelli e verso Catanzaro, (e viceversa), per andare incontro alle esigenze degli studenti e pendolari, alcune corse dovrebbero essere effettuate proprio con un treno Stadler, (PER APPROFONDIRE: https://www.ilreventino.it/i-moderni-treni-stadler-di-fdc-devono-essere-usati-sulla-linea-catanzaro-soveria-mannelli/), forse si tratta del DE M4C 505 che tra le altre cose da circa una settimana è ricoverato proprio nella rimessa di Soveria Mannelli.
Alcuni anni fa, il presidente del tempo Giuseppe Scali, assunse l’impegno mediante protocollo ad hoc che da lì a poco sarebbe stata portata sulle nostre rotaie di montagna proprio un’automotrice Stadler, che per l’occasione sarebbe stata denominata “Soveria”. Questo proposito fu disatteso… Che sia arrivato il tempo propizio? Forse SI.
Quello che a volte rattrista è il distacco, o meglio dire il silenzio, di una parte degli amministratori del territorio, forse troppo increduli che proprio il potenziamento della rete ferrata ex Calabro Lucane potrebbe dare uno slancio vitale a un rinnovato sviluppo delle Aree Interne…
A proposito, la SNAI (Strategia Nazionale della Aree Interne) che prevedeva milioni di euro di investimenti, che fine ha fatto? La zona indicata come “pilota” cosa ha realmente costruito in questi anni? I comuni del comprensorio cosa hanno realmente strutturato per il futuro, se non progettualità sempre e troppo ancora campaniliste?
A risentirci.