Catanzaro – Si conclude con la conquista del 2° posto il vernissage di Claudio Caroleo alla Biennale d’Arte Contemporanea 2024, presso il Museo MARCA di Catanzaro. Sono state tre le opere esposte dall’artista, tutte e tre astratte/informali e realizzate con la tecnica dell’acrilico su tela.
L’opera principale, in concorso alla Biennale, e vincitrice del 2° posto nella categoria Astratto è di misura 1x1m, mentre le altre due, solo da esposizione, sono entrambe di misura 60×80 cm. L’artista – che ringraziamo e di seguito pubblichiamo le dichiarazioni fornite – ci ha spiegato il significato dei suoi lavori ed il messaggio intrinseco nella sua pittura.
1) L’indiscreto fascino del peccato: La tela presenta uno sfondo nero che sta a simboleggiare la barriera mentale presente nella testa di ognuno di noi, che ci contrappone tra ciò che si vorrebbe ma non si potrebbe fare. Il rosso invece, detiene una doppia valenza simbolica, ovvero starebbe a rappresentare sia la passione e sia un richiamo all’inferno, che si ricollegherebbe al peccato, sopracitato nel titolo. I colori oro e argento invece, attribuiscono al peccato un valore, quasi un’importanza emotiva e spirituale. Caroleo dà un ulteriore spiegazione della sua opera: ‘’ In ognuno di noi si cela un istinto primordiale di trasgressione, ma esso è tenuto a bada dalle regole e dalle convenzioni della società, o semplicemente dalla paura di compromettere le propria dignità agli occhi degli altri. Nella mia tela il peccato assume un indiscreto fascino, capace di ammaliare anche la persona più apparentemente <<pura>>. ‘’
2) La legge del desiderio: Le linee simboleggiano la costante e imperterrita voglia di ottenere qualcosa a tutti i costi, che spingono l’individuo a correre dritto verso il suo obbiettivo, e per questo le linee assumono quasi la forma di una strada. Ma anche una barriera disposta in modo frontale, come protezione e autodifesa. Fondamentale è stato il gesto pittorico, capace di dare una linearità simbolica alla pennellata dell’artista. Questo anche grazie alla scelta dei colori rosso, fuxia, argento, oro e nero, che rappresentano differenti tipologie di desiderio, che siano di natura sessuale o materiale. Il nero, inoltre, messo quasi come tappeto, raffigura l’oscurità interiore, il nostro lato negativo. Oro e argento, di contro, rappresentano la nostra parte migliore, quella che vogliamo sempre mostrare agli altri.
3) Melancholia: Il titolo è un chiaro riferimento alla pellicola del regista danese Lars von Trier, tanto amato da Claudio Caroleo. L’elemento dello schianto del pianeta però, nella sua tela, è stato utilizzato come metafora. Infatti, l’imminente schianto del meteorite dipinto, rappresenta il peso e la violenza delle parole, che possono risultare appunto come un grosso meteorite capace di distruggere le nostre certezze, e quindi il nostro mondo – magari già in fase di distruzione – come raffigurato nell’opera.