Di seguito pubblichiamo un comunicato stampa degli studenti del Liceo scientifico Costanzo, che in questo periodo stanno disertando le aule scolastiche per paura di potersi contagiare (e di poter contagiare i propri insegnanti) con il covid, vista la diffusione esponenziale che sta avendo nella variante Omicron. I ragazzi vogliono dimostrare di essere comunque attivi, come nelle autogestioni del secolo scorso, che però in questa fase storica vengono fatte a distanza: una sorta di DaD autogestita, che sta dando i suoi frutti.
«Come voi tutti saprete, visti i numerosi casi di positività al Covid-19 e non sentendoci tutelati, noi ragazzi del liceo scientifico Costanzo abbiamo deciso di rimanere a casa per autotutelare la nostra salute, quella dei nostri professori e di tutte le persone a noi care. Al fine di rendere produttiva al massimo la nostra assenza da scuola, abbiamo deciso, dopo aver chiesto l’approvazione degli studenti, di renderla un’assenza che sia solo fisica, tenendo impegnata la mente e creando qualcosa che, fino a ora, non era stata mai sperimentata da nessuno: una DaD autogestita.
La nostra iniziativa ha lo scopo di rendere queste giornate fruttuose, dando inizio a degli incontri tenuti per gruppo classe in cui, di comune accordo, noi studenti abbiamo deciso di lasciare libero arbitrio ai vari gruppi, affinché si potesse trovare la strategia migliore da adottare e soprattutto, quali argomenti trattare; l’unica, rigida, regola da seguire è essere produttivi in qualunque attività si decida di svolgere.
La nostra iniziativa è così regolata: inizio incontri alle ore 9.15 e prosecuzione fino alle ore 13.15. Al fine di rendere gli incontri al massimo della produttività, abbiamo deciso di seguire la tecnica del pomodoro, tecnica di concentrazione che comporta spazi di 50 minuti dedicati allo studio e successivamente 10 di pausa in quanto, dopo la lettura di numerosi studi, abbiamo capito che è la miglior tecnica per assecondare la “curva dell’attenzione”.
Per poter documentare ogni tappa della nostra iniziativa abbiamo deciso di prendere le presenze degli studenti che hanno aderito alla proposta della DaD autogestita, di tenere nota degli argomenti trattati e di registrare le ore di lezione per testimoniare, qualora ce ne fosse bisogno, la nostra costanza e il nostro impegno, e anche per dimostrare ai più scettici, che la scuola può essere fatta ovunque se lo si desidera fortemente.
Vogliamo inoltre condividere con tutti la nostra gratitudine nei confronti dei nostri professori che, come sempre, hanno dimostrato comprensione nei nostri confronti, da grande famiglia quale siamo.
Concludiamo dicendo che ciò che stiamo facendo non è voler perdere tempo, né voler tornare alla DaD semplicemente per mancanza di serietà o dedizione; ci sentiamo a rischio e vogliamo tutelarci. Ci sono ragazzi con gravi patologie molto spaventati e, visti i diversi casi di positività nelle varie classi, temiamo che la rapida diffusione del virus possa toccare anche noi…. Diffidate da cose del tipo “non vogliono andare a scuola e poi il pomeriggio escono tutti insieme”, perché nessuno di noi sta uscendo, andando in palestra; temiamo fortemente il contagio e, anziché essere capiti, veniamo talvolta denigrati. In seguito alla pubblicazione dei vari articoli sulle diverse testate giornalistiche, abbiamo avuto molti feedback positivi di persone che comprendono i nostri timori, ma abbiamo avuto anche dei volgari insulti, come se la generazione precedente alla nostra vedesse in noi un ammasso di sfaticati. Diffondiamo pertanto notizie della nostra iniziativa poiché alle parole dei più critici, rispondiamo con i fatti, con la dimostrazione concreta della nostra volontà di apprendere e diventare degli ottimi professionisti. Siamo assenti con il corpo, ma non con il cuore e con la mente».