I dissesti internazionali provocano risonanze in diversi aspetti della nostra vita e dell’economia moderna. E in una società sempre più informatizzata e più connessa alla rete, è normale che l’eco delle tensioni tra le grandi potenze mondali coinvolga anche il canale web. Proprio la guerra in Ucraina e l’attuale situazione geopolitica sarebbero le principali cause degli aumenti degli attacchi informatici DDoS, che nel mese di marzo hanno infatti raggiunto l’apice, probabilmente in conseguenza del rapido incremento di DDoS in Russia e in Ucraina, che ha portato all’intensificazione della guerra informatica.
Gli attacchi DDoS (Distributed denial-of-service), che interrompono il servizio online e rendono impossibile la fruizione del sito agli utenti, si sono dimostrati in continua crescita, come rilevato nel report di Imperva, società di analisi e sicurezza online, raggiungendo la percentuale di +287% nel secondo quadrimestre del 2022.
In genere questi attacchi informatici hanno l’obiettivo di precludere l’accesso a un sito o l’utilizzo di una piattaforma web, in modo che l’utente si veda costretto a trovare un’alternativa. Nello specifico, si tratta di uno strumento molto potente che può essere sfruttato per spostare le visite degli utenti verso siti che offrono servizi illeciti, espediente largamente usato nel settore dei casino online per dirottare i giocatori da un casino legale a uno illegale.
Come tutti i settori di mercato che movimentano denaro, anche in quantità potenzialmente ingenti, quello del gioco d’azzardo rappresenta un appetibile bersaglio: negli ultimi 12 mesi quasi il 40% dei siti è stato preso di mira da attacchi DDoS, l’80% dei quali ripetutamente.
E i momenti preferiti per i DDoS sono ovviamente quelli in cui c’è maggior afflusso di utenti: se si pensa che solo a giugno scorso, contestualmente all’inizio del torneo di Wimbledon, i siti di betting hanno rappresentato il 25% del totale dei siti attaccati, è facile comprendere come l’imminente Mondiale di calcio in Qatar si configuri come una più che ghiotta occasione per i criminali informatici.
Ovviamente non si tratta del solo settore bombardato da DDoS, le cui vittime predilette rimangono quelle del settore bancario e finanziario, con il 36,2% di attacchi. Fanno poi seguito il settore delle comunicazioni (28,2%), quello dell’intrattenimento (19,4%), produzione (10,9%) e tecnologia (2,4%).