La buona sanità abita anche in Calabria. Ieri, primo giorno dell’ anno, nel piccolo paesino di Cuturella, frazione di Cropani, è successa una di quelle cose di cui si parla poco: un caso di buona sanità. Antefatto merita la narrazione. Edificante e motivo di ispirazione..
Un uomo di 87 anni ha accusato forti dolori al petto. Subito sul posto, allertati dalla centrale operativa per dolore toracico, è arrivata l’ambulanza del 118 di Sersale con un’infermiera debitamente formata e un autista soccorritore: Debora Borza e Francesco Ruberto.
Il medico? Non c’è da tempo immemore, ambulanza è demedicalizzata.
Giunti a casa del paziente, dopo qualche minuto è arrivato anche il dottore di guardia medica. La diagnosi di un’ improbabile indigestione non ha convinto Debora Borza, ex dipendente del Sant’Anna Hospital, confortata da un tracciato che fugava ogni dubbio: c’erano i prodromi dell’infarto, patologia confermata anche al nosocomio “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro dove il paziente è stato preso in carico, ieri sera alle 21, come codice rosso.
Morale: la buona sanità esiste in Calabria e la Postazione emergenza territoriale, acronimo Pet, di Sersale fa parlare bene di sé anche senza medico a bordo. A volte l’etica e la professionalità superano ogni ostacolo, sopperendo anche alla carenza di mezzi.
Enzo Bubbo