Martirano Lombardo rinnoverà le cariche amministrative domenica 20 e lunedì 21. Franco Pucci, al termine del suo mandato elettorale, si rimette in gioco. Abbiamo posto le nostre 3 domande canoniche all’attuale sindaco, di nuovo in campo con: “L’Aurora 2.0”
Governare un piccolo comune sta diventando sempre più difficile: significa fare quotidianamente i conti con la scarsità delle risorse finanziarie, con uno spopolamento che coinvolge soprattutto i giovani e con la carenza di infrastrutture e vie di comunicazione veloci che possano attirare residenti e turisti. Come pensa di poter invertire questa tendenza negativa?
“Abbiamo la fortuna di vivere in un territorio ricco di risorse naturali, paesaggistiche e, quindi, abbiamo il dovere morale e materiale, di dare spazio a tutta questa bellezza e farla crescere il più possibile!”.
Quali sono le tre cose del suo programma che ritiene fondamentali e che intende realizzare a qualunque costo nella prossima legislatura?
“La programmazione e la progettazione degli interventi devono avere come filo conduttore l’arricchimento e la tutela del nostro patrimonio per far si che tutto questo possa diventare una vera attrazione non solo per i turisti, ma anche per chi volesse investire in questo campo. Naturalmente si dovrà cercare di migliorare anche la viabilità magari investendo gli organi superiori come la Provincia o la Regione e prestando molta attenzione a quello che offre la Comunità europea in questo settore. Sono tanti i progetti da realizzare, sicuramente al primo posto c’è la fognatura di una delle più grosse frazioni del paese che è Pietre Bianche, ma senza tralasciare le altre come Passeri e San Nicola. Infatti è stato presentato un progetto in questa direzione. Altro punto fondamentale è quello di portare a termine una compostiera di comunità, già finanziata e in fase di realizzazione ed infine completare la trasformazione della pubblica illuminazione in LED con relativa videosorveglianza”.
Si parla da tempo di sviluppo delle aree interne come volano per una crescita economica complessiva dell’intero territorio nazionale. Cosa pensa sia necessario in particolare per garantire lo sviluppo all’area interna di cui fa parte il suo comune?
“Per quanto riguarda le aree interne, il primo passo deve essere quello di unire tutti i territori che sono per lo più simili e con le stesse problematiche. Per far questo bisogna che ognuno di noi parli una sola lingua e metta da parte i vari, dannosi, campanilismi. Non sarà facile, ma credo che insieme a tutti gli amministratori del territorio, oramai, abbiamo capito che l’unica strada da seguire è questa”.