Si è parlato dell’importanza dei Referendum dell’8 e 9 giugno, ieri (4 giugno 2025) a Soveria Mannelli, nei locali dell’Officina della cultura e della creatività, sotto Piazza Bonini, in un incontro organizzato dalla CGIL Area Vasta: Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, alla presenza dei sindacalisti Bruno Talarico e Giovanni Amendola. Presenti anche il sindaco della città Michele Chiodo, il Responsabile Lega SPI CGIL del Reventino, Angelo Falbo, il segretario del Pd Soveria Mannelli Giuseppe Portafoglio, oltre a vari rappresentanti dell’Anpi e del Pd locali.
L’incontro ha avuto lo scopo di ricordare a tutti i valori della partecipazione, della democrazia diretta, rappresentata appunto dal Referendum, e della nostra Costituzione. Valori che sarà possibile difendere presentandosi alle urne domenica 8 giugno (dalle ore 7.00 alle 23.00) e lunedì 9 giugno (dalle ore 7.00 fino alle ore 15.00).
Durante l’incontro sono stati presi in esame i cinque quesiti: quattro sulle garanzie nel lavoro e uno sul diritto di cittadinanza, analizzandone i contenuti e i possibili effetti di trasformazione sulla società in caso di vittoria dei Sì, e soprattutto in caso di raggiungimento del quorum del 50% + 1 dei votanti, che sembra essere al momento l’unico ostacolo, anche se c’è molto ottimismo in una presa di coscienza dei cittadini, e soprattutto dei giovani, che stanno dando segnali molto positivi man mano che ci si avvicina all’appuntamento referendario.

Tra i quesiti referendari sul lavoro spiccano: il ripristino del reintegro sul posto di lavoro per chi viene licenziato senza giusta causa; e la condivisione della responsabilità in caso di incidenti sul lavoro tra società appaltante e sub-appaltante, considerando che dei sub-appalti si fa spesso un uso sconsiderato e che il ricorso a tale pratica non fa altro che diminuire le misure di sicurezza per i lavoratori, con le cosiddette “morti bianche” il cui numero sta aumentando purtroppo anno dopo anno. Il quesito sulla cittadinanza, invece, favorisce l’integrazione di cittadini di origine straniera ma che vivono a tutti gli effetti in Italia, parlano correttamente l’italiano e lavorano regolarmente, diminuendo i tempi d’attesa per la richiesta di cittadinanza da parte loro.
Tutti buoni motivi per andare a votare, come farà di certo il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, mentre sarebbe bene ignorare gli inviti all’astensione che arrivano da altre, seppure molto importanti, cariche istituzionali.
Il voto è uno strumento di democrazia, un bene che è stato conquistato con la Resistenza e sancito dalla Costituzione: tutto sta a non dimenticarsene, perché i diritti si fa fatica a conquistarli ma ci vuol poco a perderli!
Raffaele Cardamone