«Inserirei il diritto di accesso a internet in Costituzione». Lo ha detto il premier Giuseppe Conte durante una delle ultime conferenze stampa che si susseguono a ritmi incalzanti durante questo lungo periodo di lockdown, anche alla luce di quanto sia importante la Rete quando non si può uscire da casa e non si possono avere contatti diretti con gli altri.
Ha perfettamente ragione, Conte, ma bisognerebbe ricordargli che qualcuno ci aveva pensato molto prima di lui e in tempi non sospetti, in cui non erano in corso pandemie di alcun genere. Certo, non si trattava della Costituzione, le cui modifiche com’è risaputo sono giustamente molto complicate da fare, ma di qualcosa di più piccolo, anche se simbolicamente altrettanto importante. Stiamo parlando dello Statuto comunale di Soveria Mannelli.
All’alba del nuovo millennio, nel lontano 2002, a Soveria Mannelli – sindaco Mario Caligiuri – si procedeva infatti a un’operazione di restyling dello Statuto, per aggiornarlo ai tempi e in qualche modo precorrerli. In quell’occasione veniva aggiunto l’Articolo 1 ter – Finalità sociali ed economiche al cui comma 2 si può leggere: al punto a) sostenere le politiche attive per il lavoro attraverso la diffusione della cultura imprenditoriale, della informatizzazione, delle lingue straniere, dell’uso consapevole di internet; e al punto p) promuovere l’istruzione e la formazione universitaria e post-universitaria, anche attraverso l’insegnamento a distanza. Sembra scritto oggi e invece questo testo ha quasi vent’anni! Vi si parla di informatizzazione, uso consapevole di internet (consapevole! – intravedendo già i rischi insiti nella Rete) e di formazione a distanza.
E non erano solo vane parole: in quello stesso periodo e subito dopo si concretizzavano alcune iniziative che andavano decisamente in questa direzione: Soveria Mannelli era prima sede del CUD (Consorzio Universitario a Distanza) e poi polo universitario a distanza – il primo in Calabria – dell’università Nettuno; si insegnava l’informatica di base a giovani e anziani; si inviavano le “informazioni ai cittadini” anche via e-mail a quel 10 per cento di famiglie che all’epoca avevano già una connessione alla Rete grazie a un “provider” locale; infine, si avviava e portava a termine un progetto come Soveria.it destinato a fare di Soveria Mannelli “il comune più informatizzato d’Italia”.

Ne abbiamo voluto parlare con l’artefice principale di tutto questo che, con la sua amministrazione di allora, ha avuto la lungimiranza di anticipare Conte di più di tre lustri. Mario Caligiuri ci ha detto: «In quegli anni l’Europa spingeva moltissimo verso l’innovazione tecnologica, così ho pensato che fosse possibile perseguirla in un unico comune. Inserire quelle frasi nello Statuto è stata una diretta conseguenza dell’idea di informatizzare completamente il nostro piccolo comune, dalle famiglie alle scuole, dagli uffici pubblici fino alle istituzioni, che poi fu l’obiettivo raggiunto con il progetto Soveria.it».
E su Soveria.it: «Inviai un’e-mail all’allora Presidente del Consiglio, Massimo D’Alema, che mi convocò a Palazzo Chigi per una verifica della fattibilità di quell’idea; poi in Regione sono stati trovati i modi per finanziarla. La comunità ha seguito gli eventi e vi ha partecipato. C’era un grande consenso popolare attorno al progetto, che ha sempre goduto di quel sostegno che ha contribuito a dargli la forza per poter essere realizzato».
Ora Soveria Mannelli non potrà più vantare il primato di “comune più informatizzato d’Italia”, considerata la pervasività che i nuovi media hanno avuto nell’ultimo decennio a livello planetario, ma certo di quell’esperienza è rimasto il know-how, un imprinting che sicuramente ha preparato tutti i cittadini di Soveria Mannelli ad affrontare al meglio la rivoluzione che informatica e telematica avrebbero portato prestissimo nelle vite di tutti, nel lavoro, nella cultura, nell’informazione come nel tempo libero.
di Raffaele Cardamone
Per chi volesse consultare lo Statuto comunale, qui è possibile visualizzarlo e/o scaricarlo nella versione PDF: statuto-comune-cz-soveria-mannelli



























