Alle ore 21 del 2 ottobre, in una serata autunnale fresca ma riscaldata metaforicamente dalle tante fiammelle che ciascuno portava con sé, oltre 100 persone hanno deciso di partecipare al flash mob davanti all’ospedale del Reventino a Soveria Mannelli, così come è avvenuto contemporaneamente in tutta Italia, in adesione all’iniziativa “Luci sulla Palestina – 100 ospedali per Gaza”: un momento di riflessione e cordoglio per il popolo palestinese e per i 1677 sanitari uccisi a Gaza durante i bombardamenti indiscriminati ordinati dal governo israeliano.

Iniziativa sostenuta e promossa anche dal neonato Comitato ProPal del Reventino, che ha l’obiettivo di «unire e coordinare i gruppi del territorio che operano a sostegno di attività volte alla Pace, nel senso più ampio del termine»,
Il pensiero dei presenti si è rivolto fin da subito alle vittime civili del genocidio perpetrato a Gaza, tra cui i tanti operatori sanitari, e ai recenti eventi che hanno coinvolto la Global Sumud Flotilla, fermata dall’esercito israeliano quando si trovava ancora in acque internazionali. La piccola flotta di barche a vela aveva la ferma intenzione di creare finalmente un corridoio umanitario per poter portare aiuti, sotto forma soprattutto di cibo e farmaci, al popolo palestinese ormai allo stremo.

Bandiere della pace e della Palestina, oltre alle luci delle candele, hanno fatto da contorno a un’istallazione che ha inteso rievocare la tragica realtà di quei luoghi: tre cadaveri come li vediamo quotidianamente in tv, avvolti in sacchi o teli, di cui uno più piccolo e bianco, a simboleggiare uno dei tantissimi bambini uccisi. Ma, quasi a infondere almeno un po’ di speranza, di fronte erano stati posti due modellini di barche a vela battenti bandiera palestinese, per ricordare l’esistenza anche di azioni eroiche come quella della Flotilla, che ha messo le sue poche forze a disposizione di una causa giusta.
Quando tutte le persone si erano ormai radunate, ha preso la parola Lucia Bonacci, animatrice del Comitato, per ricordare le motivazioni del flash mob e la necessità di continuare a sostenere nel tempo la causa della Palestina. Poi ha passato il megafono al sindaco di Soveria Mannelli, Michele Chiodo, a quello di Decollatura, Raffaella Perri, al parroco di Soveria Mannelli, don Roberto Tomaino, alla consigliera comunale di Carlopoli, Maria Antonietta Sacco, e ad altri cittadini che hanno voluto esprimere liberamente la loro opinione. Tutti hanno avuto parole di solidarietà verso il popolo palestinese cui da decenni viene impedito di vivere entro i confini di un proprio Stato e autodeterminarsi.

Alla fine, intorno alle 22,30, tutti sono tornati a casa con elementi in più di riflessione su ciò che sta accadendo non lontano da noi, sulle sponde del Mediterraneo, e con la consapevolezza di non essere soli nel ritenere ormai insopportabile uno sterminio di civili e bambini che nulla ha di umano.
Raffaele Cardamone