
Taverna – Il voto del 20 e 21 settembre 2020 si avvicina. Nei comuni interessati dalla tornata elettorale ci si accinge a tornare alle urne per rinnovare le civiche amministrazioni.
Il primo cittadino di Taverna, Sebastiano Tarantino, che ha concluso alla scadenza naturale la precedente legislatura, si ripresenta e chiede il consenso dei cittadini per poter essere rieletto insieme al gruppo di candidati consiglieri, confermando lista e simbolo con lo slogan. Contro avrà l’ex sindaco del paese, Eugenio Canino.
Abbiamo rivolto le nostre tre domande classiche, oggettive e rispettose del principio di imparzialità uguali a tutti i candidati. Ecco le risposte del candidato a sindaco Sebastiano Tarantino, che guida la lista “Insieme per il bene comune”.
– Governare un piccolo comune sta diventando sempre più difficile: significa fare quotidianamente i conti con la scarsità delle risorse finanziarie, con uno spopolamento che coinvolge soprattutto i giovani e con la carenza di infrastrutture e vie di comunicazione veloci che possano attirare residenti e turisti. Come pensa di poter invertire questa tendenza negativa?
“Uno dei problemi, ormai decennale, è strettamente legato alle infrastrutture, ma il reale ostacolo nel governo di un paese come il nostro è lo spopolamento che sta ormai vorticosamente coinvolgendo, soprattutto le fasce giovani della popolazione che tendono a lasciare paesi e cittadine come la nostra, non trovando più stimoli sotto il profilo sociale, ma, principalmente, lavorativo. Inoltre i tagli che vengono praticati ogni anno dal Governo centrale, fanno il resto. Un importante elemento di rinvigorimento del comune sarebbe il ricambio generazionale all’interno degli uffici, con conseguente ringiovanimento del personale, che accrescerebbe anche l’entusiasmo e la voglia di maggior progettualità e impegno. Le ultime riforme adottate, però, limitano ormai al massimo le assunzioni negli enti locali. Così diventa molto difficile invertire il trend”.
– Quali sono le tre cose del suo programma che ritiene fondamentali e che intende realizzare a qualunque costo nella prossima legislatura?
“Un punto fermo da cui partire è, sicuramente, il recupero dell’Altopiano silano che rappresenta un volano straordinario di crescita turistica (basti pensare solo a quante persone hanno raggiunto le nostre meravigliose località, nonostante il covid, quest’estate). Sono stati fatti molti interventi negli anni e ottenuti finanziamenti importanti per riallacciare rapporti sinergici con il Parco Nazionale della Sila. 800.000 euro per il collegamento tra Monaco e Pentone (ad esempio), un info point e la casa dell’escursionista. Per quanto riguarda il centro storico, poi, stiamo cercando di creare una rete albergo diffusa con i privati, per raggiungere l’obiettivo di riaprire le case ormai disabitate, al prezzo simbolico di 1 € per attrarre turisti. Ciò farà sì, almeno lo si spera, che si avvii un circolo virtuoso che parte dalla visita del nostro museo civico, dove è possibile ammirare le straordinarie opere del nostro Mattia Preti, del fratello e del Guercino e sul ‘600 napoletano. E sempre a proposito di arte e cultura, da sottolineare che abbiamo instaurato fattive collaborazioni con le principali Università del Sud come l’Orientale di Napoli e quella di Reggio Calabria per implementare i bandi. Fra l’altro partecipiamo alla graduatoria sui borghi per accedere a finanziamenti; tra l’altro siamo bandiera arancione una delle 6 in Calabria e di questo andiamo certamente fieri”.
– Si parla da tempo di sviluppo delle aree interne come volano per una crescita economica complessiva dell’intero territorio nazionale. Cosa pensa sia necessario in particolare per garantire lo sviluppo all’area interna di cui fa parte il suo comune?
“Beh, devo sottolineare, innanzitutto, che anche a livello nazionale, negli ultimo tempi, c’è un ritorno di attenzione verso la montagna. Esistono dei pacchetti che consentono di acquisire finanziamenti per le aree interne e, di conseguenza, anche per i comuni montani. Inoltre, con il PSR Calabria 2-3 si possono chiedere dei finanziamenti nel settore agricolo, per restare al passo coi tempi. Infine, Taverna, è il primo paese montano che pratica il progetto innovativo e senza precedenti, denominato “Foresta Terapy”, allestito in stretta collaborazione, ancora una volta, col Parco Nazionale della Sila; il primo progetto base per l’utenza del futuro”.