Site icon ilReventino.it

Blabla….Storia! Pillole di storia su Cicala

Dopo Serrastretta, Panettieri  e Scigliano, continua il nostro viaggio di conoscenza sulla storia dei comuni gravitanti nell’area storico – geografica del monte Reventino, le cui vicende sociali, politiche e anche storiche sono oggetto di particolare interesse di questo giornale web ilReventino.it.

Cicala, che oggi conta 914 abitanti, è un piccolo comune sito ai piedi della Sila piccola, caratterizzato dalla presenza di ben quattro fiumare (Sant’Elia” e “Pomo” ad Est e “Vecchiarelli” e “Corace” ad Ovest) che rendono il suo territorio ricco di boschi di castagneti, querceti e poco vigneti, seminativi arborei e boschi cedui (soprattutto nelle località “Volta del Torno”, “Pietro Gualtieri” e “Cintarella”). Fa parte della provincia di Catanzaro e della arcidiocesi di Catanzaro – Squillace. Dista 34 km da Catanzaro, 15 km da Tiriolo e 14 km da Gimigliano.

Segui la pagina fb Blabla..storia

La sua storia è difficile da ricostruire con precisione ed esattezza poiché le fonti sono scarse e confuse. Ad ogni modo pare che il suo territorio sia già stato frequentato in età Neolitica, poiché furono rinvenute dallo studioso Domenico Lovisato nel 1875  “[…] azze, scalpelli, martelli e ciottoli, dell’epoca della pietra, ritrovati in Calabria […] le armi formate di rocce calabresi si trovano in abbondanza sulla parte settentrionale della provincia di Catanzaro, come Tiriolo Superiore e Cicala”. Poi testimonianze storiche intorno l’età Antica e Medievale ad oggi nulla ancora è stato rinvenuto dando l’impressione come se il suo territorio fosse stato volutamente abbandonato e non abitato.

Per spiegare questo vuoto storiografico nel corso del tempo gli storici locali hanno pensato a due possibili ipotesi, ancora oggi però difficilmente dimostrabili quali: 1) che il territorio di Cicala sia stato al massimo una via di passaggio interna, magari per il pascolo e/o transumanza almeno fino a quando non sorse la vicina e importante Abbazia di Corazzo (fondata intorno all’XI secolo), quando nel territorio di Cicala fu fondato un convento dedicato a san Giuseppe con annessa foresteria per accogliere appunto i pellegrini che si recavano a Corazzo (che corrisponde alla oggi chiesa sconsacrata della Immacolata); 2) che questo territorio sia stato adibito a terra per pascolo o boschivo onde rifornire di legna sempre l’importante complesso di Corazzo fino a quando, nel 1595 Giovanna Castriota Scanderbeg (nipote dell’eroe Albanese Giorgio Castriota Scanderbeg) principessa di Tiriolo e moglie di Alfonso Carafa , fondò un villaggio col nome di “Castriota”(forse popolandolo con le famiglie dei soldati che vennero al comando dello Scanderberg in aiuto alla Casata aragonese contro le pretese al trono di Napoli dei francesi) che però, intorno al 1609, per debiti, vendette il principato al costo di 80.000 ducati al conte Carlo Cigala il quale divenne il nuovo principe di Tiriolo. Cigala, che aveva tutto l’interesse affinché il suo nuovo feudo fosse popolato e lavorato tutto l’anno concesse nel 1616 ad alcuni uomini della “Trempa di Castagna” di poter abitare in questo villaggio di recente fondazione, in cambio però di concessioni di locazione perpetua più favorevoli (Capitoli di immunità in Atti del notaio D.P. Foco in Tiriolo “Concessioni domandate dagli abitanti del casale di Castagna…”) poiché essi fuggivano dal loro paese natale in quanto gravati dai Jus feudali non più sostenibili.

Avuto l’approvazione del Cigala, per riconoscenza il villaggio mutò nome in Cigala, oggi Cicala, svilluppandosi attorno ai palazzi delle famiglie nobili dei Cigala, Mancusi e (dalla fine del XVI sec.) della chiesa parrocchiale dedicata a san Giacomo Apostolo (festeggiato solennemente ogni anno il 25 luglio) dove sono conservati due altari in legno che vi sarebbero giunti provenienti dall’Abbazia di Corazzo quando fu soppressa dalle leggi eversive francesi (1806). Interessante e degna di essere raccontata è la leggenda sulla “scelta” come patrono di san Giacomo Apostolo. Pare infatti che in un periodo storico imprecisato caratterizzato da povertà e carestia i cicalesi non avessero ancora un potente Patrono a cui affidarsi. Stesso problema lo avevano gli abitanti della vicina San Pietro Apostolo. Entrambe la comunità allora commissionarono ad uno scultore delle Serre la costruzione di due statue da venerare. Per San Pietro Apostolo l’effige del Principe degli Apostoli mentre per Cicala quella di San Giacomo. Però quando giunse il giorno in cui le due statue furono consegnate alle popolazioni i sanpietresi alla vista della statua di San Giacomo rimasero sbalorditi dalla sua bellezza, tanto che la vollero per loro, ma proprio quando tentarono di sollevarla, malgrado gli sforzi, riuscirono a spostarla solo per pochissimi metri tanta era la pesantezza; così provarono i cicalesi e, per prodigio divino, essa divenne leggera come un fuscello sicché la popolazione interpretò questo evento come segno di predilezione per loro.

Segui la pagina fb de ilReventino.it

Devastata come quasi tutti i comuni calabresi dai terremoti del 1638 e 1783, soffrì moltissimo le dure condizioni imposte dai francesi (che nel 1810 la incendiarono) poiché fu terra ricca di briganti che alimentarono numerose insurrezioni. Nel 1799 entrò a far parte del cantone di Catanzaro, dipartimento della Sagra, poi dal 1807 divenne luogo del governo di Serrastretta e nel 1811 di Tiriolo. Nel 1816 passò nel circondario di Gimigliano. Anche dopo l’Unità d’Italia (1861) fu territorio in cui agirono bande di briganti. Cicala ha sofferto nel XX secolo di un drastico calo del numero di abitanti a causa della emigrazione verso il nord Italia, Europa e Americhe a causa dalla mancanza di lavoro e dalla bassa natalità. Oggi si ripopola soprattutto in estate, in occasione della festa patronale di san Giacomo. La sua economia, da secoli, si regge sulla produzione di legna e del frutto del castagno (ogni anno si celebra la “Sagra della Castagna”) mentre oggi sono presenti anche piccole industrie specializzate nella trasformazione di altri prodotti agro-alimentari (conserve e salumi tipici calabresi) e sulla  produzione di caldaie, impianti di riscaldamento e la selvicoltura.

Per saperne di più?

Sulla storia di Cicala vedi https://viaggiart.com/cicala e https://www.comune.cicala.cz.it/index.php?action=index&p=10202 (URL consultato il 14/02/2022)

Sulla Abbazia di Corazzo Antonio Macchione in Lamezia Storica  n.0/2021 e Mario Borretti in  https://www.mgh-bibliothek.de/dokumente/b/b062992.pdf. (URL consultato il 14/02/2022)

Leggi tutti gli articoli di Matteo Scalise qui: https://www.ilreventino.it/?s=matteo+scalise

Leggi tutti gli articoli de IlReventino.it su Cicala: https://www.ilreventino.it/?s=cicala

Se volete comunicare con me per suggerimenti, correzioni, approfondimenti potete scrivere alla seguente mail del giornale ilreventino@email.it avente per OGGETTO Blabla…Storia!

Exit mobile version