di Antonio Cavallaro –
«Signore Gesù nato sotto le bombe di Kiev, morto in braccio alla mamma in un bunker di Kharkiv, mandato ventenne al fronte, che vedi ancora le mani armate all’ombra della tua croce, abbi pietà di noi. Se non contenti dei chiodi con i quali trafiggemmo la tua mano, continuiamo ad abbeverarci al sangue dei morti dilaniati dalle armi. Perdonaci, se queste mani che avevi creato per custodire, si sono trasformate in strumenti di morte». Questi alcuni passaggi della toccante preghiera che mons. Giuseppe Schillaci, facendo sue le parole del nostro conterraneo Mons. Mimmo Battaglia, vescovo di Napoli, ha elevato di fronte al Santo Sacramento esposto sull’altare del santuario diocesano di Nostra Signora di Fatima a Soveria Mannelli.
Al termine di questa intensa preghiera di intercessione il vescovo Giuseppe Schillaci ha officiato il solenne atto di consacrazione della Russia e dell’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria che Papa Francesco ha chiesto di celebrare a tutti i vescovi del mondo. Un’unica grande preghiera che in ogni angolo del pianeta, nelle chiese cattedrali o nei santuari, si è elevata verso il Cielo per invocare la pace su quella martoriata regione dell’Europa dell’Est giunta ormai a un mese di combattimenti.
La cerimonia ha visto la partecipazione di numerosissimi fedeli, dei vari gruppi della parrocchia, del gruppo Unitalsi del Reventino e della sottosezione di Lamezia Terme nonché dei membri dell’Amministrazione comunale, del Consiglio e del Vicecomandante della locale stazione dei Carabinieri.
Tra le prime file spiccavano le teste bionde della famiglia di ucraini che da qualche giorno è ospite della nostra comunità. Una presenza discreta quanto significativa che ha fatto sì la cerimonia fosse sentita dai partecipanti in maniera ancora più intensa di quanto sarebbe comunque avvenuto.
La scelta della cittadina del Reventino come luogo per la celebrazione della solenne cerimonia non è casuale. Il santuario di Soveria la cui erezione è stata fortemente voluta dal parroco don Roberto Tomaino è infatti l’unico della nostra regione dedicato alla Madonna di Fatima e a nessuno sfugge l’intimo legame che esiste tra quanto la Chiesa universale ha celebrato questa sera e l’apparizione della Madonna ai tre pastorelli nella cittadina del Portogallo nel 1917.
Durante la terza apparizione, il 13 luglio, la Vergine avrebbe infatti rivelato quanto segue a Lucia e ai suoi cugini Francesco e Giacinta: «Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio vi dà che sta per castigare il mondo per i suoi crimini, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre. Per impedirla, verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se accetteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e avranno pace; se no, spargerà i suoi errori per il mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Finalmente, il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo un periodo di pace».
Un messaggio che in questo mese di guerra ha assunto di nuovo una drammatica attualità e che ha riportato la mente dei cattolici di tutto il mondo alle parole del Papa emerito Benedetto XVI che celebrando la Santa Messa a Fatima, il 13 maggio 2010, aveva detto «Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa. Qui rivive quel disegno di Dio che interpella l’umanità sin dai suoi primordi: “Dov’è Abele, tuo fratello? […] La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo!” (Gen 4, 9). L’uomo ha potuto scatenare un ciclo di morte e di terrore, ma non riesce ad interromperlo…».
Già Pio XII, Paolo VI e Giovanni Paolo II avevano pregato pubblicamente per la consacrazione della Russia, la richiesta di Francesco oggi unisce alla preghiera anche l’Ucraina che all’epoca dei precedenti atti di consacrazione non era ancora uno stato a sé, avendo ottenuto l’indipendenza nel 1991, in seguito alla dissoluzione dell’URSS.
Al termine della cerimonia il simulacro della Madonna, una copia autentica della statua conservata nella cappella delle apparizioni del santuario portoghese, incoronata da Papa Francesco il 25 aprile 2017 e che reca tra le mani la corona del rosario offerta dallo stesso Santo Padre, è stata portata in processione all’interno del tempio. Un momento toccante, di consolazione spirituale, per tutti i fedeli il cui animo è appesantito dalla preoccupazione per le conseguenze di questa guerra, che si unisce a quella per la pandemia che dopo due anni pare non voler ancora mollare definitivamente la presa.




























