
Essere competitor a Carlopoli, significa avere le idee chiare e un programma ben preciso, visto che l’amministrazione uscente, viene da ben 10 anni di guida politica. Lo sa bene, però, Emanuela Talarico che, col suo gruppo, “Uniti per Carlopoli e Castagna”, ha alle spalle un percorso di 5 anni non solo in funzione elettorale. Anche a lei abbiamo posto i nostri 3 quesiti come a tutti gli altri capolista.
Governare un piccolo comune sta diventando sempre più difficile: significa fare quotidianamente i conti con la scarsità delle risorse finanziarie, con uno spopolamento che coinvolge soprattutto i giovani e con la carenza di infrastrutture e vie di comunicazione veloci che possano attirare residenti e turisti. Come pensa di poter invertire questa tendenza negativa?
“Molte persone, non solo i più giovani, ma anche individui adulti intorno ai 50 anni hanno lasciato il proprio paese per cercare nuove opportunità lavorative. Questo è molto preoccupante. Per contrastare lo spopolamento bisogna offrire opportunità, partendo dai servizi infrastrutturali di base e creando innovazione.
Quasi nessuno vuole andare via dalla propria terra, un’amministrazione che si rispetti punta a generare nuove forme occupazionali attraverso serie politiche di sostegno alle aziende esistenti”.
2) Quali sono le tre cose del suo programma che ritiene fondamentali e che intende realizzare a qualunque costo nella prossima legislatura?
“Nella prossima legislatura sarà prioritario intervenire per rendere funzionali gli impianti sportivi. A Carlopoli non c’è un solo impianto sportivo funzionante da dieci anni. Un altro obiettivo è intervenire per avviare progetti che possano fare raggiungere al nostro territorio comunale l’autosufficienza idrica. La ricchezza del nostro territorio ce lo consente.
Altro obiettivo fondamentale e non più rimandabile è costruire un paese a misura di bambini e di anziani, le categorie che vanno più protette. Ciò è possibile rendendo più sicuri gli istituti scolastici. Non c’è un solo istituto scolastico che garantisca la sicurezza dei nostri scolari, come non c’è un parco giochi a norma. Stesso discorso vale per gli anziani.
Abbiamo intenzione di garantire servizi sanitari alla portata di tutti, oltre all’assistenza per l’accesso a detti servizi a carico del comune. Vanno creati progetti di cura a domicilio in coordinamento con i servizi del territorio per assicurare e sostenere la qualità di vita il più a lungo possibile nel proprio contesto di riferimento. Ogni anziano ha diritto alle cure e al mantenimento di una vita dignitosa e noi ci impegneremo senza mollare di un millimetro per farlo e aiutare gli anziani di Carlopoli e Castagna”.
3) Si parla da tempo di sviluppo delle aree interne come volano per una crescita economica complessiva dell’intero territorio nazionale. Cosa pensa sia necessario in particolare per garantire lo sviluppo all’area interna di cui fa parte il suo comune?
“Il governo ha intenzione di aumentare le risorse previste per i progetti delle strategie nazionali per le aree interne, grazie ai fondi che arriveranno con il recovery fund, noi dobbiamo essere pronti e avere le idee chiare su come intervenire per migliorare i servizi e far riparare le nostre attività economiche. Ad esempio Carlopoli, ad esempio, ha una bella tradizione casearia, altri paesi hanno le loro, bisogna essere capaci di programmare seriamente e concretamente per valorizzare le proprie vocazioni, pur rispettando le diversità di ogni paese.
Le nostre aree interne si stanno spopolando per assenza di servizi essenziali. Bisogna dare delle risposte al nostro territorio, da un lato occorre proporre progetti di rilancio delle opportunità economiche e dall’altro bisogna essere uniti e coesi per garantire ai nostri paesi il diritto alla salute, alla mobilità e all’istruzione. Mi riferisco al depotenziamento dell’ospedale di Soveria Mannelli. Ogni anno viviamo con il terrore che possa essere chiuso. Non possiamo permettercelo. Inoltre Dobbiamo pretendere una rete ferroviaria più sicura. Ci sono moltissime cose su cui lavorare.
Non abbiamo scelta, dobbiamo essere molto pratici in questa fase, aprire necessariamente un tavolo di confronto con la regione Calabria, senza perdere tempo, visto il declino dei nostri paesi. Perché è proprio il tempo quello che ci manca”.