A distanza di una settimana dalla conclusione di un progetto di educazione ambientale portato avanti, durante tutto l’anno scolastico, dall’Istituto Comprensivo Rodari di Soveria Mannelli e Carlopoli, i suoi preziosi risultati sono stati messi in discussione da qualche persona evidentemente insensibile alle problematiche legate all’ambiente e alla qualità della vita.
Il progetto “Micro e Macro nella Biocomplessità”, promosso dall’Arma dei Carabinieri (Reparto Biodiversità) e indirizzato alle Scuole, aveva in effetti permesso ai ragazzi dell’IC Rodari di prendersi cura di un tratto del fiume Amato e di un’area pic-nic ad esso adiacente, nel territorio comunale di Soveria Mannelli, ripulendoli e abbellendoli con la messa a dimora di una siepe a protezione dell’argine.
Purtroppo, l’effetto NIMBY (Not In My Back Yard), che si traduce letteralmente “non nel mio giardino” è visibile anche in queste piccole cose: non esitiamo a sporcare e a prelevare indebitamente delle piante da un terreno pubblico, ma se qualcuno facesse la stessa cosa nel giardino davanti casa nostra, saremmo i primi a indignarci e magari ad andare da Carabinieri per denunciare il furto delle piantine.
Per la cronaca, le piante sottratte sono state prontamente sostituite e la siepe ripristinata da chi aveva già partecipato attivamente al progetto: un segnale anche questo positivo, che neutralizza la negatività di un atto inspiegabile e decisamente censurabile.
di Raffaele Cardamone