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Primavera (Soveria Mannelli). Il rinascimento della natura… in una foto di Antonio Renda

Il fotografo Antonio Renda ci ha inviato questa settimana un’immagine di Soveria Mannelli, del suo circondario, che dimostra quanto la nostra natura sia rimasta tutto sommato ancora incontaminata e soprattutto libera di trasmettere, con i suoi molteplici e a volte imprevedibili colori, tutta la gioia di una stagione che da sempre porta con sé il significato di una “rinascita”.

Un rinascimento della natura, quindi, che si riappropria dei suoi spazi di sempre e che li rende semplicemente belli, oltre che disponibili allo sguardo di chiunque sia intenzionato a osservare, piuttosto che guardare solamente.

Ed è proprio quanto dovremmo fare noi stessi, la nostra terra, la Calabria e tutto il Sud. Noi che avremmo bisogno di un nuovo rinascimento che ci permetta finalmente di liberarci dai fardelli che ci hanno costretto per secoli a essere subalterni di qualcuno, a non riappropriarci della nostra storia e soprattutto del nostro destino.

Franco Costabile, un grande calabrese che si è voluto dare troppo poco tempo per esprimere la ricchezza inestimabile che aveva dentro di sé, ha scritto questi tre versi sulla primavera, con la semplicità sconcertante dei poeti veri:

<<  Stamattina, amici / vorrei che sventolasse la bandiera: / nessun anniversario: è primavera.  >>

Vorremmo dire, una primavera che ci appare proprio come una riconquista e che merita lo sventolio di belle bandiere.

Il commento dell’autore della fotografia aggiunge poi significati seminascosti, rivela particolari che non saltano subito all’occhio, ma che rappresentano in definitiva l’essenza dell’immagine:

<<  Questa foto è una “Festa di primavera”. In realtà a guardarla bene è anche il residuo di una civiltà contadina: nel prato l’erbaccia è alta, i rovi avanzano, ma gli alberi ci regalano ancora i fiori.  >>

E’ in fondo una notazione di speranza. E in quell’espressione: “ma gli alberi ci regalano ancora i fiori”, voglio rintracciare anch’io un messaggio di dedizione gratuita, un piccolo segno che potrebbe dare il la a un riscatto più generale, partendo da chi dimostra di essere ancora capace di apprezzare l’improvvisa apparizione di una macchia bianca in mezzo all’erba alta di un campo.

Raffaele Cardamone

In basso, La foto realizzata da Antonio Renda e, a seguire, la sua Biografia…

Foto di Antonio Renda (Fototeca della Calabria)

 Biografia di Antonio Renda

Antonio Renda è un fotografo e un documentarista. E’ nato a Catanzaro nel 1964. Ha compiuto studi universitari di filosofia e antropologia. Professionista dal 1991. Specializzato in fotografia di architettura, arte e turismo. Il suo archivio conta oltre 100.000 immagini sulla Calabria.
Ha collaborato alla realizzazione di numerosi prodotti editoriali con le maggiori case editrici calabresi: Rubbettino, Abramo, Iiriti, e nazionali come Silvana Editoriale, Electa-Mondadori e ha pubblicato sulle riviste: Oasis, Bell’Italia, A tavola, Terre del vino, Qui Touring, Abitare, Informatore Agrario; ha inoltre curato la fotografia per le Riviste: Calabria Rurale, Calabria è, Catanzaro Arberia.

Collabora da molti anni con le maggiori istituzioni calabresi e con case editrici, e autori vari. Per l’Assessorato alla Cultura e al Turismo della Provincia di Catanzaro ha curato i cataloghi per le edizioni della mostra di arte contemporanea “Intersezioni” (ed. Electa) e per la mostre realizzate al Museo MARCA di Catanzaro fin dalla sua fondazione.

Ha inoltre realizzato le immagini per le due edizioni del catalogo del “Museo Storico Militare” di Catanzaro (ed. Rubbettino), i calendari e i cataloghi del “Parco della Biodiversità” di Catanzaro.
Per la mostra “Intersezioni” e il Museo MARCA ha realizzato inoltre i video sugli artisti e le relative mostre.

È responsabile della “Fototeca della Calabria”, associazione che si occupa della divulgazione della cultura e dell’immagine della Calabria, con una particolare attenzione agli scrittori ed artisti calabresi.
Ha inoltre realizzato, negli ultimi anni, numerosi cortometraggi su vari aspetti della cultura calabrese: il mediometraggio “Nella terra di Melusina”, ispirato ad un racconto di Corrado Alvaro, e i cortometraggi “I carbonai di Serra San Bruno”, “Bovari”, “L’ultimo Mugnaio”, “I Palmenti Di Ferruzzano”.

Un’opera fondamentale della sua produzione è il volume fotografico: “Differenze di Vedute – Il paesaggio nella provincia di Catanzaro” (ed. Rubbettino).

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