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In mostra le opere d’arte realizzate nel bosco di Giannandria (Serrastretta) in simbiosi con la natura

Il bosco di Giannandria è – fuori da ogni retorica – un luogo quasi magico fatto di natura pura, che da qualche tempo si può dire sia contaminata, ma solo dall’arte.

Un momento della mostra con Marika Mazzeo

Siamo a Serrastretta, tra le frazioni di Viterale e Forestella, in un’area interna della Calabria centrale che aspetta solo di essere valorizzata, non certo aspirando all’overtourism, bensì con iniziative che ne esaltino le caratteristiche e la cultura: «Per molti… ma non per tutti», come recitava il vecchio slogan pubblicitario di uno spumante italiano.

Sono state diverse le tappe di avvicinamento al giorno del vernissage dell’evento denominato “Simbiosi nel Bosco: Dialoghi interspecie”, un progetto artistico che ha inteso celebrare la connessione tra arte e natura. Prima c’è stata la lenta riappropriazione di un “luogo simbolo” della socialità e dell’economia del territorio, con la sua storia e le sue tradizioni, un suo utilizzo per dibattiti culturali su temi alti come l’utopia, la sperimentazione delle sue potenzialità nel campo (minato) del cosiddetto turismo esperienziale, che può facilmente trasformarsi in un mero scimmiottamento di tradizioni perdute, ma mai in questo caso!

Babylon e Giuseppe Samuele Basile

Il progetto, ideato e diretto da Marika Mazzeo, che si avvale della curatela artistica di Giuseppe Antonio Bagnato e della fattiva collaborazione di “Sistema Hava” di Eva Fruci, ha coinvolto nove artisti, li ha convogliati nel bosco in questione e ha offerto loro la possibilità di esprimersi interagendo con gli elementi naturali del luogo. Ma la novità sta nel fatto che le opere resteranno nel bosco e continueranno a vivere nel loro rapporto simbiotico con la natura, esposte alle stesse intemperie e allo stesso trascorrere del tempo.

E dunque è in uno spazio aperto, tra secolari alberi di castagno, che sono rimaste in mostra le opere per chi è disposto, per ammirarle, a fare qualche piccolo “sacrificio” sempre meno consono alla vita post-moderna, come camminare in un bosco ed esplorarlo in un percorso carico di suggestioni.

Dal cielo alla terra e Nicola Di Domenico

Al termine sono stati assegnati i premi che hanno riguardato tutti i partecipanti, perché non sarebbe stato facile escludere qualcuno. Tuttavia, ci sono opere che hanno colpito più di altre, dando vita a un “catalogo edizione limitata” dedicato alla ricerca di Giuseppe Samuele Basile (Babylon), Nicola Di Domenico (Dal cielo alla terra) e Antonio “Tonino” Denami (Abbandono), tre maestri dell’arte che saranno celebrati in questa pubblicazione esclusiva. Ma un’“edizione limitata speciale” è stata riservata anche a Micaela Arcuri (Trama di rinascita), Enrico Sirianni (Ricambio organico) e Gennaro Lanzo (Casa dolce casa), tre artisti di grande talento. Infine, per tutti gli artisti che hanno partecipato all’evento, compresi Pina Cerchiaro, Domenico Caracciolo e Caterina Muraca, è stata prevista una “rivista edizione limitata” come omaggio alle loro opere e alla loro creatività.

La targa per ilReventino.it

Anche ilReventino.it, media partner della manifestazione, ha avuto il suo riconoscimento, in quanto promotore dell’arte e della cultura locale, sotto forma di una graditissima targa che conserveremo in “redazione” tra le cose che ci ripagano più di ogni altra del nostro impegno quotidiano a favore del territorio.

«Ciò che ha reso davvero interessante la giornata trascorsa è stato ascoltare le risposte di ognuno, capaci di generare nuove domande, dubbi e riflessioni. È stata una giornata semplice, ma non nel senso di “banale”. Di banale non c’era proprio nulla. Quella semplicità, invece, era autentica: un’autenticità rara, che spesso si è persa tra le sale di molte gallerie, musei e luoghi d’arte. Ed è proprio in quella semplicità che si cela la complessità di un mondo arcaico che, forse, è tornato a farsi sentire. Forse perché gli artisti hanno saputo lavorare in ascolto, a stretto contatto con il bosco, e quel mondo ha trovato il modo di risvegliarsi», questo il commento finale del curatore artistico Giuseppe Antonio Bagnato, da cui si evince il successo dell’iniziativa.

Casa dolce casa e Gennaro Lanzo

Ma il desiderio e la speranza dell’ideatrice Marika Mazzeo sono quelli di non far finire qui questa straordinaria esperienza (straordinaria nel senso letterale del termine: “fuori dall’ordinario”). Si tenterà infatti di farla crescere nel corso degli anni, senza peraltro limitarla allo splendido luogo di Giannandria, ma estendendola a tutto il territorio di Serrastretta e a tutta la comunità dell’area interna del Reventino.

Raffaele Cardamone

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