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Decollatura, un’incantevole realtà calabrese della Sila posta alle pendici del monte Reventino (Parte Prima)

Non è per nulla agevole avviare una ricerca sulle origini di Decollatura, i cui riferimenti storici e documentari fino al XV secolo sono rari, mentre su quanto è stato possibile raccogliere dal XVI secolo in poi, grazie alla consultazione di non poche fonti bibliografiche, evidenti risultano le contrastanti posizioni tra alcuni dei maggiori autori della storia calabrese. Ciò nonostante, seguendo metodologicamente le impostazioni datemi per la ricerca si cercherà anche in questo caso di dipanare alcuni nodi per arrivare al risultato previsto. Da quanto appena accennato è palese che la sua storia risulta custodita in un periodo temporale che abbraccia orientativamente gli ultimi duecento anni. Al contrario degli altri paesi finora analizzati, questa volta, per Decollatura, partirò dalle notizie più recenti andando a ritroso nel tempo.

La cittadina che cerco di incontrare per avere il più possibile informazioni sulla sua storia è un Comune della Calabria in provincia di Catanzaro, facente parte della zona geografica dell’Italia Meridionale posto all’interno della parte montuosa calabrese a 765 m. sul livello del mare, con una differenza altimetrica variabile tra 663 e 1366 m. Secondo alcune recenti statistiche la sua attuale popolazione risulta di 3.163 abitanti di cui 1.554 M e 1.609 F occupanti una superficie di 50,35 Kmq e una densità di 62,8 abitanti per kmq. Il Comune, che si è formato nel tempo in modo graduale grazie all’unione, come vedremo in appresso, di diversi stanziamenti rurali posti sulle pendici del Reventino, per questo appartenente alla Comunità Montana Monti Tiriolo-Reventino-Mancuso, è inserito nel contesto della Regione Agraria n. 1 – Montagna del Reventino in prossimità della Sila Piccola.

ADAMI-camara (foto di Mario Migliarese)

Circa il profilo urbanistico Decollatura costituisce un centro urbano assai articolato soprattutto per la rilevante dilatazione del suo territorio. Cinque sono le sue frazioni: Adami, Casenove, San Bernardo, Cerrisi, Tomaini, con il nome quasi sempre scaturito dalle famiglia che inizialmente si stabilì nel paese, mentre le sue località sono: Praticello, Cianflone, Passaggio, Notarianni, Gesariello, Santa Maria, Carricella, Junci, Liardi, Pagliaia, Muraglie, Andrea Perri1, Sottana, Bonacci, Cancello, Molini, Fosso, Orsi, Rizzi, Romano.

Pur essendo un centro collinare, la maggior parte del suo territorio comunale è prevalentemente montuoso, definito dall’estesa vallata del Savuto. Ricoperto da meravigliosi boschi, per la maggior parte cerri e castagni, nelle aree d’altura la fa da padrone il faggio e in quelle più basse è molto presente l’ontano e il pioppo. La situazione climatica è peculiarmente montana per cui si ha a che fare con inverni allungati e piovigginosi che si alternano a brevi stagioni estive. La ricchezza delle sue acque consente ottime pratiche di coltivazione rendendo i terreni molto benevoli nelle varie produzioni.

Relativamente al profilo geografico, Decollatura è sistemata sulla parte orientale delle pendici del monte Reventino e confina con i Comuni di Conflenti, Gimigliano, Motta Santa Lucia, Platania, San Pietro Apostolo, Soveria Mannelli, Serrastretta, tutti della Provincia di Catanzaro e Pedivigliano in Provincia di Cosenza. I suoi abitanti sono denominati Decollaturesi.

Pur essendo arduo fissare la vera radice etimologica di Decollatura, viste le parecchie e discordanti idee, secondo la più comune delle ipotesi l’origine del suo nome si pensa derivi dalla parola latina decollare, che significa decapitare, molto verosimilmente connesso alla deforestazione del suo territorio, ma ci sono anche coloro che lo riconducono al termine di Collatura in quanto discendente dal vocabolo “colle”, cui la tradizione popolare fa riferimento, ossia alla sua posizione urbanistica del paese che lo vede appunto collocato su dieci colli.

Cerrisi (foto di Mario Migliarese)

Una prima informazione nei testi dell’esistenza di un luogo chiamato ‘collatura’, e molto probabilmente anche la primitiva, la ricaviamo nel 1601 da Fra Girolamo Marafioti, Teologo dell’Ordine dei Minimi Osservanti nel Libro III della sua importante opera nella quale dissertando su quanto avrebbero detto Strabone e Plutarco così scriveva: «Per queste campagne di Nicastro passò Pirro coll’essercito, quando chiamato dalli Tarentini contro l’essercito Romano, da Sicilia navigando, e havendo sbarcato nelle maremme del fiume Lameto, trapassò con i soldati per una valle sopra Nicastro chiamata collatura, e per la montagna chiamata Sila, fin che giunse nel luogo, dove quel fiume Crate entra in mare, e indi ha trapassato in Taranto, come di ciò ne rende apertissimo testimonio Strabone là, dove ragiona di Locri, e di Caulonia, che per volere dimostrare la potenza delli Mamertini contro di Pirro, descrive ancora il luogo, per lo quale il predetto Pirro passò in quelle parole. Supra has urbes, mediterraneam Brettij occupant, ubi esti Mamertum oppidum nobile, Sylva picis ferax, time Brettiana dicta. Dopo ragionando della venuta, ch’ha fatto Pirro da Sicilia, usa queste parole. Qui Messanam cum classe foluens, tyrrhenumque pontum legens, transmisit in Italiam, ac Terineo finu iuxta. Lametum flumen appellens, ubi exercitum cum elephantibus ex posuit, iterque fecit Tarentum per Neocastrensem, e Mamertinum agrum, vallem, & per Silam sylvam usque ad Crathis fluminis ostia. Le quali parole sono anco raccolte da quel, che sopra tal fatto ragiona Plutarco, come dimostreremo appresso nella città Mamerto»2.

Era l’epoca nella quale Decollatura compariva come una piccola borgata, senza il minimo servizio e come di solito era fare, nascite, battesimi, matrimoni e morti, venivano appuntati sui registri di parrocchie limitrofe, nel nostro caso a Serrastretta. Novant’anni dopo a parlarne, facendo, altresì, riferimento ai grandi narratori, fu P. Giovanni Fiore da Cropani, Predicatore, Lettore di Sacra Teologia, e Ministro Provinciale dell’Ordine di Frati Minori Cappuccini di S. Francesco della medesima Provincia Ulteriore, storiografo, che nel 1691 così scriveva di Decollatura: «In distanza di miglia quattro, più abbasso di Aquino vi si vede un altro villaggio con nome di Decollatura, ove anticamente seguì la famosa Battaglia, tra il Re Pirro e i Mamertini cotanto decantata dagli antichi Scrittori, è di piçciola abitazione; ma di un vago, e bello luogo situata, in aere molto salubre, e perfetto, abbonda di tutte le cose necessarie al vivere Umano. Và anche ella unita alla Signoria della Motta, e con essa al Contado di Marturano, de’ Principi di Castiglione»3.

A seguire fu l’Abate Francesco Sacco, nel 1796, a dirci che Decollatura, era un Casale di Motta Santalucia, nella Calabria citeriore appartenente alla Città vescovile di Martorano, Suffraganea di Cosenza, la quale Motta Santa Lucia. «[…], posta sopra un ameno colle d’aria salubre, e nella distanza di ventiquattro miglia dalla Città di Cosenza, che si appartiene in Feudo alla Famiglia Aquino, Principe di Castiglione, e Conte di Martorano. Ella è un aggregato di quindici Villaggi, i quali sono 1. Aquino, 2. San Bernardo; 3. Passaggio, 4. Tomaini, 5. Praticello, 6. Casenuove, 7. Rizzi, 8. Cerrisi, 9. Adami, 10. Stocchi, 11. Palinuro, 12. Censo, 13 Liardi, 14. Mannelli, 15. Colla, ove sono da notarsi una Chiesa Parrocchiale sotto il titolo di Santa Maria delle Grazie; un Convento de’ Padri Conventuali; un Ospedale per gl’infermi; e tre Confraternite Laicali sotto l’invocazione di Santa Maria delle Grazie, di Santa Lucia, e de’ Morti, i prodotti poi del suo terreno sono grani, grani d’India, frutti, vini, castagne, ghiande, lini fini, e gelsi per seta. Il numero finalmente de’ suoi abitanti ascende a tremila cento cinquanta sotto la cura spirituale d’un Parroco»4.

DECOLLATURA-Chiesa di San Bernardo (foto di Mario Migliarese)

Altre informazioni, invece, risalenti al 1848, si ricavano da una puntuale descrizione compiuta sul contesto della Chiesa Vescovile di Nicastro forniteci dall’Abate Vincenzo D’Avino che in relazione al Vescovato primitivo di Nicastro e al Vescovato soppresso di Martorano così scriveva: «Decollatura dipendeva da Motta S. Lucia non solo nello spirituale, ma anco nel temporale. Da feudo annesso alla baronia mottese divenne, qual è, comune del circondario di Serrastretta. Decollatura sorge a 4 miglia da Martorano, e ad altrettanti da Serrastretta, e gode molta amenità. Ivi si sono dissotterrati avanzi di ossami, mezze spade, bellissimi piuoli e borchie da padiglione. È falso che a Decollatura fosse avvenuta la disfatta di Pirro per valore dei Mamertini. Caddero in fallo il Barrio, il Marafioti, ed il Fiore quando ciò pronunziarono (4). Pirro fu rotto dappresso Oppido (5). Il nome Decollatura è collettivo di più villaggi e vichi, tra loro vicinissimi, tutti di recente fondazione, che si appellano, S. Bernardo, Passaggio, Praticello e Tomaini, formanti un popolo di 1545; Casenove e Rizzi, abitati da 985; Adami, Liardi, Vischetti, Stocchi, Accattatis, ed altri, di anime (nel totale) 923; e Cerrisi, Ursi e Bonacci di 824 naturali. Tra questi villaggi e vichi nasce il fiume Lameto, di cui si trova ricordo nelle antiche scritture. Di essi villaggi i principali hanno le parrocchie colle chiese rispondenti, che sono di S. Bernardo nel villaggio di questo nome, dell’Assunta a Casenove, del Carmine ad Adami, e della Addolorata a Cerrise: di quali parrocchie quella di S. Bernardo è del 1720: le rimanenti segnano la data del 1804 (6). Soveria e Castagna costituiscono due altri comuni del circondario di Serrastretta in diocesi abolita di Martorano. Era quello feudo dei Passalacqua prima del 1806 (7): era questo uno dei villaggi di Scigliano (8)»5.

A leggere il D’Avino si denota la sua difformità di vedute con il Fiore circa la nota Battaglia, tra il Re Pirro e i Mamertini alleati con i Romani, autori di una probabile decapitazione di molti Epiroti nel 275 a.C., tanto osannata da diversi autori fra i quali oltre al Fiore, il Barrio e il Marafioti che parlando della sconfitta di Pirro indirettamente fecero riferimento all’esistenza di Decollatura indicandola come scenario nel quale si venne a consumare lo scontro fra i Mamertini e Pirro. Elemento non secondario nell’ambito della ricostruzione storica di Decollatura soprattutto riguardo alla sua etimologia e per quanti pensano che il suo nome si richiami proprio al termine decollatorium ossia (taglio della testa/decapitazione). In relazione a quanto se ne conosce, effettivamente le nuove indagini archeologiche sostengono l’idea della coincidenza della Mamértion di Strabone con la contrada Mella di Oppido Mamertina. Pertanto, appare evidente che si tratti di una inesatta coincidenza emersa da studi archeologici condotti localmente.

Che Decollatura facesse parte del III Circondario di Nicastro – Sotto Prefettura appartenente alla XVI Provincia di Calabria Ulteriore 2, con 5.027 abitanti, appena dopo l’Unità d’Italia (1861), ce lo conferma Attilio Zuccagni-Orlandini nel suo Dizionario6.

di Franco Emilio Carlino, Socio Corrispondente Accademia Cosentina

FOTO di Mario Migliarese

Bibliografia

[1] Cfr. A. AMATI, Dizionario Corografico dell’Italia, Volume I, A-B, Antica Casa Editrice Vallardi, Milano 1868.

2 Fra G. MARAFIOTI, Croniche et antichità di Calabria, Ad Istanza degli Uniti, Padova 1601.

3 P. G. FIORE da Cropani, Della Calabria Illustrata Opera varia istorica, Tomo I, Dom. Ant. Parrino e Miche Luigi Mutij, 1691.

4 Cfr. Abate F. SACCO, Dizionario Geografico-Istorico-Fisico del Regno di Napoli, Tomo II, Presso Vincenzo Flauto, Napoli MDCCXCVI.

5 V. D’AVINO, Cenni storici sulle Chiese arcivescovili, vescovili e prelatizie (nullius) del Regno delle Due Sicilie, raccolti, annotati, scritti per l’ab. Vincenzo D’Avino, Dalle Stampe di Ranucci, 1848. [(4) Barrio, pag.123, Marafioti, p.220; Fiore, Calabria illustrata, p.119; (5) vedi quel che dicemmo nel testo sulla diversità di Martorano e Mamerto.  Da Plutarco, tra gli altri, si ha la disfatta di Pirro per valore dei mamertini. (6) Notizie patrie a noi comunicate dal Sig. Gimigliano. (7) Giustin. Tom. 9, voce Soveria. (8)  Giustin. Tom. 3, voce Castagna.].

6 Cfr. A. ZUCCAGNI-ORLANDINI, Dizionario Topografico dei Comuni d’Italia, Società Editrice di Patrii Documenti Storico-Statistici, Firenze 1861.

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