Attraverso la descrizione di due casi emblematici, un’ostetrica e un pediatra che non esitano, seppure ormai in pensione, di prestare all’occorrenza la propria opera di volontari, il presidente Maida riesce a dare risalto a quella percezione della professione medica come vera e propria missione di cui gli operatori dell’Ospedale del Reventino non hanno mai difettato.
Ecco il testo integrale del comunicato stampa:
<< La tradizione che vuole che l’ospedale di Soveria sia da sempre percepito come una famiglia dagli operatori che negli anni vi hanno prestato servizio continua anche oggi, in una fase di precarietà dovuta agli effetti della spending review. Fatti in tal senso se ne potrebbero narrare a decine, ma oggi vogliamo dare merito a un’operatrice da tempo in pensione che mette a disposizione la sua professionalità in modo completamente gratuito.
Lei invece viene in ospedale e compie il percorso nascita in modo del tutto gratuito, interagendo con le future mamme istruendole nel loro percorso di gestanti, quando queste sarebbero dovute trasmigrare in altre strutture con le difficoltà del caso.
Un volontariato che questa donna ha nel sangue, visto che è la sorella di Padre Paolino Tomaino, missionario in Africa, conosciuto in tutto il lametino, che si prodiga in Uganda per costruire scuole, chiese e alleviare le sofferenze di chi ha avuto meno fortuna. Lei ci ha detto che ogni volta che sarà chiamata a dare il suo contributo non esiterà a farlo.
Non lontano l’incidente avvenuto ai convogli della linea montana delle Ferrovie della Calabria, quando in seguito a uno scontro frontale tra motrici, giunsero al Pronto Soccorso decine di ambulanze e auto private con feriti e contusi. In quell’occasione tutti i medici e paramedici che non erano in servizio raggiunsero l’ospedale per contribuire all’emergenza.
L’ospedale di Soveria è anche questo! >>
di Raffaele Cardamone