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Taverna, approvato il piano di protezione civile

La scorsa settimana è stato approvato in Consiglio comunale l’aggiornamento al Piano di protezione civile comunale. Il documento strategico è stato trasmesso sia alla Prefettura di Catanzaro che al Dipartimento di Protezione Civile della Regione Calabria.

Soddisfazione all’unisono da parte del sindaco Sebastiano Tarantino e del consigliere comunale Salvatore Lia, con delega proprio alla Protezione Civile.

Il Piano Comunale di Protezione Civile – scrivono i due responsabili della cosa pubblica tavernese- è uno strumento indispensabile per fronteggiare le emergenze in aree soggette a rischio di calamità naturali come le nostre.

Il Piano è il supporto operativo al quale il Sindaco, massima autorità locale di protezione Civile, si riferisce per gestire l’emergenza col massimo livello di efficacia, in quanto è volto a conoscere le vulnerabilità territoriali e ad organizzare una catena operativa finalizzata al superamento dell’evento.

Il Piano Comunale di Protezione Civile è quindi un valido riferimento che determinerà un percorso organizzato, nel quale saranno attivate le adeguate procedure volte a fronteggiare eventi calamitosi di tipo idraulico ed idrogeologico, di incendio boschivo, sismico. Il Piano è sostanzialmente costituito da un insieme di documenti, periodicamente aggiornati, che riassumono tutti quegli elementi utili agli operatori di Protezione Civile e indispensabili per prevenire e fronteggiare le differenti emergenze. Nel Piano sono contenuti gli obiettivi che l’Amministrazione Comunale vuole conseguire per garantire la prima risposta ordinata degli interventi, con particolare riferimento al coordinamento delle operazioni, alla salvaguardia ed informazione della popolazione, al mantenimento della continuità amministrativa, alla salvaguardia del sistema produttivo locale, a garantire l’informazione alla cittadinanza.”

Aggiornare il piano di protezione civile non è uno stanco rituale in quel di Taverna, ma strumento per non improvvisare in caso di calamità naturali.

di Enzo Bubbo

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