di Filippo Cardamone –
Nel maggio del 982 d.C. l’esercito di Ottone II e quello dell’emiro arabo di Sicilia Abu l-Qasim ‘Ali, si misero entrambi in marcia verso la Calabria. La battaglia calabrese tra Sassoni e Arabi avvenne il 13 o il 14 luglio di quello stesso anno e su questo la storia concorda. Lo stesso Imperatore Ottone II rischiò la vita nello scontro e, secondo un’antica leggenda, riuscì a salvarsi grazie all’aiuto fornitogli da un ebreo di Magonza di nome Calonimo o Kalonymo, il quale gli cedette il suo cavallo per consentirgli la fuga e si fece uccidere al suo posto (C. Stillitano, Mistero su quella cruenta battaglia, in Gazzetta del Sud (martedì 8 febbraio 2000), p.31). L’Imperatore si gettò in mare e, celando la sua vera identità, fu accolto su una nave bizantina. Prima che l’equipaggio lo prendesse in ostaggio, avendo scoperto chi fosse realmente, riuscì a saltare dalla nave raggiungendo a nuoto la sicura città di Rossano.
Secondo altre fonti (R. Grégoire, Theofano: una bizantina sul trono del Sacro Romano Impero, Jaca Book, Milano (MI) 2000), pare che Ottone II si salvò miracolosamente prima fuggendo con il cavallo offertogli da Kalonymo, poi gettandosi in mare. Qui venne accolto da una nave guidata da un altro ebreo il quale acconsentì di portarlo a Rossano (dove l’aspettava la moglie Teofano).

I Bizantini, che non furono direttamente coinvolti nella battaglia, ma, secondo alcune fonti da verificare, essendo coinvolti indirettamente a fianco degli Arabi e convinti di aver ucciso l’Imperatore Ottone II, lo onorarono con una tomba. Secondo una leggenda, questa sorse alla sorgente del fiume Amato (così denominato dai Bizantini per l’esito favorevole della battaglia). In prossimità della sorgente, che alcuni storici vogliono a Mannelli, nel comune di Soveria, altri a Iunci, nel comune di Decollatura, furono costruiti due manieri, a quattro torri, dalla famiglia del barone Scaglione, appartenente all’ordine dei cavalieri di Malta, nell’alto Medioevo.
Non sappiamo nel corso dei secoli chi custodì tale sepolcro. Le ricerche andrebbero orientate verso questi due manieri: adiacente al castello Scaglione di Mannelli, dove più tardi si costruì la città di Soveria, e a Iunci, dove attualmente sorge un monastero.


























