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Per l’ospedale del Reventino solo vecchie idee dalla Asp e il solito comitato che lo difende

Pensare di far ritornare in auge una vecchia idea, già messa a suo tempo velocemente da parte, sarebbe, a detta del comitato Pro ospedale del Reventino, uno dei primi atti del nuovo direttore generale dell’Asp Catanzaro Giuseppe Fico. Ne ha parlato in un recente comunicato stampa lo stesso comitato che difende ormai da più di dieci anni, con le unghie e con i denti, l’ospedale di Soveria Mannelli.

Il “progetto” rilanciato dal Dg Fico sarebbe quello di far diventare l’ospedale un polo “Hospice”: una proposta già sentita e ampiamente bocciata dal comitato e dai cittadini di tutto il comprensorio. Se quest’idea dell’hospice fosse realmente perseguita, sarebbe come dichiarare l’ospedale clinicamente morto, perché diventerebbe un centro di assistenza per malati gravi, quando qui c’è invece bisogno soprattutto di fare prevenzione, con indagini diagnostiche e visite specialistiche, e di far funzionare al meglio il pronto soccorso.

Tutto ciò avviene proprio mentre sembrerebbe esserci un’inversione di tendenza nelle politiche ministeriali, testimoniata dalle parole che avrebbe pronunciato la ministra della Salute Giulia Grillo, dopo aver verificato le condizioni in cui sono costretti a operare i grandi ospedali calabresi, e che sono riportate nello stesso comunicato stampa: «qui non c’è rispetto per l’ammalato, forse qualcosa è andato storto, bisogna riaprire molti dei piccoli ospedali affinché facciano da filtro ed evitino tali nefandezze».

Parole forti e circostanziate, che finalmente sembrano aver centrato il punto dolente della sanità calabrese. La chiusura di tanti piccoli ospedali non ha fatto altro che intasare quelli dei grandi centri che stanno letteralmente scoppiando e non riescono più ad assicurare quei livelli essenziali di assistenza sui quali si dovrebbe basare ogni approccio alla sanità, anche la più disastrata come è quella calabrese.

In questa stessa direzione vanno da sempre le proposte del comitato che si appella a fatti concreti, scritti nero su bianco. E in particolare al cosiddetto Decreto 64 che riconosce una specificità agli ospedali delle zone montane e periferiche.

Ed è per questo che il comitato alza la guardia: «Niente trabocchetti, ma certezze sul sostegno al Decreto 64, e all’immissione di una medicina ambulatoriale multipla, con gli annessi Day Surgery multidisciplinari. Noi lotteremo solo per questo, accodandoci a quello che la ministra Grillo si dice convinta di fare per ridare dignità ai cittadini».

E i cittadini del Reventino, ne siamo più che sicuri, affiancheranno il comitato nell’opporsi a qualunque idea, più o meno estemporanea, che possa intaccare ancora più di quanto non sia stato fatto finora questa dignità, si spera con il supporto anche della ministra Grillo che dato prova in alcune sue dichiarazioni di tenere davvero alla salute dei calabresi, almeno allo stesso modo di quanto tiene a quella di qualunque cittadino del resto d’Italia. E questa sarebbe già una vittoria senza precedenti!

di Raffaele Cardamone

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