La Pro Loco ricorda le donne e premia le concittadine che nel proprio vissuto sono state protagoniste nel tempo nella storia di Colosimi
La redazione
Colosimi – “La donna di Colosimi nel tempo”. Su questo tema si è incentrata la manifestazione organizzata dalla Pro Loco di Colosimi e patrocinata dall’amministrazione comunale. L’iniziativa si è svolta presso la sala del centro sociale, ed ha rappresentato un omaggio, in occasione della ricorrenza della festa della donna, alle cittadine donne di Colosimi. Sul tema, che si è sviluppato con più voci, sono stati diversi gli interventi.
Come previsto dal programma, hanno preso parte, il sindaco di Colosimi, Manolo Talarico, insieme al consigliere comunale Barbara Rizzuto, l’insegnante e presidente della Pro Loco, Maria Gabriella Gallo, l’avvocato Carmela Mirabelli, Stefania Elia, assessore con delega ‘pari opportunità’ al comune di Bianchi e la sig.ra Anna Maria Bevilacqua Odoardi. Dopo i saluti, ha introdotto il convegno il sindaco Talarico, relazionando sul ruolo della donna di oggi e del passato, sul ruolo della donna nella politica e nel sociale. Sull’evoluzione della figura della donna e di come l’era moderna, intrecciata all’attuale crisi economica, abbia portato al calo delle natalità e ai ‘figli ragionati’.
L’aspetto lavorativo della donna è stato trattato dal consigliere Rizzuto, che ha approfondito il tema della donna durante la guerra, non solo di come abbia sopperito alla presenza del proprio compagno partito per il fronte, ma addirittura prendendone il posto sostituendosi ad esso sul posto di lavoro, come forma di conservazione in attesa di un suo ritorno. Una preghiera, di Madre Teresa di Calcutta, per omaggiare le donne ha fatto da prologo all’intervento del presidente della Pro Loco Maria Gabriella Gallo che ha poi sintetizzato l’evoluzione storica dei diritti della donna e degli articoli della costituzione pro donna, delle leggi e delle pratiche che ne promuovono le condizioni sociali. In ambito locale, invece, ha poi commentato con emozione e sensibilità, una video presentazione per commemorare le donne “colosimare” di un tempo, il loro ruolo sociale e le loro vicissitudini, per la gioia e il ricordo dei parenti accorsi con grande partecipazione.
L’intervento dell’avvocato Mirabelli ha trattato il contesto della donna priva di coniuge, di un ruolo ampio della donna nel sociale che con femminilità e intuito, rivolge gesti semplici e scontati anche in tempi duri, richiamando il periodo della guerra trattato in precedenza. Tracciando anche l’apporto dato dalla donna alle nazioni, contributo che dovrebbe garantire una maggiore apertura sia nella famiglia che nel lavoro. Da parte dell’assessore Elia, è stata evidenziata la triste verità, sempre di moda, della violenza sulle donne. Violenze domestiche, sessuali, vessazioni fisiche e psicologiche, della donna vista solo come genitrice e delle false promesse e dello sfruttamento a cui va incontro.
L’intervento conclusivo è stato affidato alla sig.ra Odoardi, che ha portato alla luce un importante aspetto, di come la mancanza di maturità dell’uomo, non porta alla crescita della donna. Ed è stato rilevato come senza un equilibrio fra lavoro, famiglia e indipendenza psicologica, questa evoluzione esasperata della donna, determina un’alterazione collettiva ed è stato, inoltre, sottolineato il bisogno di recuperare la centralità dell’uomo e della donna, evitando il decadimento morale ed etico, ed assumendo ognuno per il proprio ruolo e maturità le piccole e grandi responsabilità.
La manifestazione si è poi conclusa con la coreografia delle ragazze della classe V scuola primaria di Colosimi sulle note della canzone ’Donne’ di Mia Martina seguita dalla consegna delle pergamene ai familiari delle donne protagoniste, scelte per ogni tematica trattata, tra le cittadine che nel proprio vissuto sono state protagoniste nel tempo nella storia di Colosimi.
Un pomeriggio dunque vissuto come un intenso viaggio ed intreccio fra passato e attualità, dove i temi dibattuti hanno messo in evidenza che né l’uomo, né la donna, debbano dominare la scena. Ma devono compiere un percorso, il percorso, in modo parallelo e con i giusti compromessi, senza invadersi, ma partecipare e contribuire, ognuno con le proprie abilità e nei punti deboli dell’altro, per completarsi e migliorarsi.